Qualche amnesia nel ritratto di Punzo

Il 4 ottobre è morto Gianni Punzo, napoletano, ottantotto anni compiuti a maggio, imprenditore del tessile, per quasi mezzo secolo protagonista della economia campana e non solo: con una decina di soci nel ’77 ha ‘inventato’ il Cis, il centro del commercio all’ingrosso costruito a Nola e inaugurato nel 1986; l’anno successivo è stato tra i promotori dell’Interporto, sempre nel Nolano; è stato anche fondatore del Vulcano Buono, il centro commerciale progettato da Renzo Piano, con lavori iniziati nel 2002 e apertura nel dicembre del 2007. Con soci del calibro di Luca Cordero di Montezemolo e Diego Della Valle costituisce la Ntv spa per creare con Italo Treno, il secondo gestore italiano dell’alta velocità su ferro con il viaggio d’esordio nell’aprile del 2012. È stato anche vice presidente del Calcio Napoli guidato da Corrado Ferlaino negli anni dei due scudetti di Diego Armando Maradona. Nel ’91 il presidente della Repubblica Francesco Cossiga lo nomina Cavaliere del lavoro.
Tutti i media locali hanno riservato grande spazio alla scomparsa di Punzo. Vediamo i principali quotidiani napoletani. Il 5 ottobre nella parte bassa di pagina 7 di Repubblica Napoli c’è un articolo di Mariella Parmendola che, insieme ai tanti progetti ‘visionari’ realizzati dall’imprenditore scomparso, non dimentica il suo coinvolgimento in inchieste giudiziarie: “fu arrestato nel ‘95”, rimase “50 giorni in cella”, “nel ’97 il giudice derubricò l’accusa da associazione per delinquere a favoreggiamento, reato poi prescritto”.
Il 5 ottobre il Corriere del Mezzogiorno dà la notizia della morte di Punzo con un titolo a due colonne in prima e per intero la pagina 4 affidata a Paolo Grassi.
Il Mattino arriva con un giorno di ritardo, il 6 ottobre. Ha un richiamo nella prima di cronaca con un titolo su tre colonne e una fotografia dei funerali che si sono svolti domenica 5 ottobre nella chiesa napoletana della Regina del Rosario a via Manzoni. Il servizio di Mattia Bufi occupa la pagina 17 con tre grandi foto dei funerali con la vedova, le due figlie, e, tra gli altri, Cordero di Montezemolo e l’amministratore delegato di Enel Flavio Cattaneo. Sul Mattino tantissimi ricordi, il testo della lettera letta in chiesa dai nipoti ma nessun accenno ai problemi giudiziari.
Dei tre articoli il più ricco di notizie è quello del Cormezz ma Paolo Grassi sfuma la vicenda delle indagini e del carcere e tace sui rapporti di Punzo con i politici: “A metà dei Novanta fu coinvolto in un’inchiesta giudiziaria sui rapporti tra clan e imprese. Ne venne fuori perfettamente scagionato”.
Come abbiamo letto su Repubblica Napoli non è andata così ma ancora più sorprendente è il silenzio sui rapporti con i politici, soprattutto per i cronisti che hanno lavorato in quegli anni. Tutti conoscevano i rapporti stretti di Punzo con l’allora potentissimo Paolo Cirino Pomicino, presidente della commissione Bilancio della Camera tra il 1983 e il 1988, ministro della Funzione pubblica dal 1988 al 1989, ministro del Bilancio dal 1989 al 1992.
Dal momento che sembrano tutti smemorati ci pensa lo stesso Pomicino a ricordare la storia di quegli anni con un necrologio ‘illuminante’ pubblicato il 7 ottobre dal Mattino: “Lucia e Paolo Cirino Pomicino piangono la scomparsa del loro grande amico Cavaliere del lavoro Gianni Punzo ricordando la sua capacità di convincerci a finanziare la sua opera visionaria che ancora oggi resta un punto centrale per lo sviluppo della nostra regione”.

Julien Sorel
 
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