Raffica di lanci
sull’aggiotaggio

++ Scalata Mediobanca, indagati Lovaglio, Milleri, Caltagirone Accusati di aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vigilanza
(ANSA) - MILANO, 27 NOVEMBRE - L'imprenditore Francesco GaetanoCaltagirone, il presidente di Luxottica Francesco Milleri e l'addi Monte dei Paschi di Siena Luigi Lovaglio sono indagati dalla Procura di Milano per aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vigilanza. Lo ha anticipato online il Corriere della Sera e la notizia è stata confermata all'ANSA. L'inchiesta vede al centroun presunto accordo in relazione all'offerta pubblica di scambioche ha portato l'istituto senese ad acquisire la maggioranza di Mediobanca. Sono iscritti per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti il Gruppo Caltagirone e la holding Delfin.
GRG27-NOVEMBRE-25 14:54

Scalata Mediobanca, indagati Lovaglio, Milleri, Caltagirone (2)
(ANSA) - MILANO, 27 NOVEMBRE - Secondo le indagini del Nucleospeciale di polizia valutaria della Gdf, coordinate dall'aggiunto di Milano Roberto Pellicano e dai pm Luca Gaglio e Giovanni Polizzi, i tre indagati avrebbero concordato in modo irregolare, con accordi non dichiarati al mercato, la scalata a Mediobanca, avvenuta tra gennaio e ottobre.
Da qui le accuse di manipolazione del mercato e ostacolo alle autorità di vigilanza di Consob e Bce. Le iscrizioni nel registro degli indagati di Milleri, Lovaglio e Caltagirone e delle due società, tra cui Delfin, holding di Luxottica, risalgono ai mesi scorsi, da quanto si è appreso, al periodo in cui, in pratica,
erano emerse già le notizie dell'indagine sull'operazione Mps-Mediobanca, con risvolti a cascata anche su Generali. Oggi, però, sono in corso da parte della Guardia di Finanza delle attività, tra cui acquisizioni. 
Dall'inchiesta, tra l'altro, era già emerso che erano in corso accertamenti sull'operazione, avvenuta attraverso la procedura dell'Accelerated Book Building (Abb) tramite Banca Akros (ci furono acquisizioni di documenti), con cui nel novembre 2024 il ministero dell'Economia ha dismesso il 15% di azioni Mps, pacchetto rilevato da Delfin della famiglia Del Vecchio, dal Gruppo Caltagirone, da Banco Bpm e da Anima.
GRG27-NOVEMBRE-25 15:43

ANSA-BOX/ Borsa: Milano chiude positiva, terremoto Montepaschi
Pesante anche Mediobanca, poco mosse Generali ed Essilux
(ANSA) - MILANO, 27 NOVEMBRE – Piazza Affari ha chiuso positiva nel finale, (Ftse Mib +0,21% a 43.219 punti) nonostante la scossa di terremoto che ha colpito Mps. Sul titolo (-4,56% a 8,33 euro) ha pesato fin dal primo pomeriggio la notizia dell'inchiesta avviatadalla Procura di Milano sulla scalata a Mediobanca (-1,9% a 16,75euro), con l'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, il presidente di Luxottica e Delfin Francesco Milleri e l'amministratore delegato di Montepaschi Luigi Lovaglio indagati e un decreto di perquisizione per la sede del Monte. Poco mossi gli altri titoli coinvolti, da Generali (-0,12%), indicata come il vero obiettivo della conquista di piazzetta Cuccia, ed Essilux (-0,06% a Parigi). In ordine sparso il resto del settore bancario. La migliore è stata Popolare Sondrio ((+0,71%), seguita da Unicredit (+0,45%). Invariata Banco Bpm, fiacca Intesa (-0,14%), più debole Bper(-0,34%). Le vendite hanno interessato anche Tim (-1,42%), più caute invece Saipem (-0,47%), insieme ad Eni e Tenaris (-0,35%entrambe).
In luce sul fronte opposto Campari (+3,16%), favorita dai conti di Remy Cointreau (+2,62% a Parigi), che ha confermato le stime sull'intero esercizio. Bene Lottomatica (+2,89%), Azimut (+2,56%), Ferrari (+1,47%), Leonardo (+1,36%), Amplifon (+1,33%) e Diasorin (+1,02%). Più caute Enel e Unipol (+0,79% entrambe) e Stellantis (0,73% entrambe). Deboli le azioni Mfe A (-0,89%) e B(-0,54%) dopo l'acquisto di quasi il 33% della portoghese Impresa(-3,1%), protagonista di una clamorosa inversione di rotta dopoun avvio brillante.
In rialzo a 72,3 punti lo spread tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in risalita di 1,2 punti al 3,4%, quello tedesco di 0,8 punti al 2,68% e quello francese di 1,3 punti al 3,41%. 
VE27-NOVEMBRE-25 18:55

>ANSA/Mediobanca e Generali, lo scontro dietro l'inchiesta
L'offerta di Mps e il redderationem tra i suoi soci e Nagel
(ANSA) - MILANO, 27 NOVEMBRE - Dopo il terremoto finanziario arrivaquello giudiziario, con la Procura di Milano che ha indagato per manipolazione di mercato e ostacolo all'attività di vigilanza l'ad di Mps, Luigi Lovaglio, l'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone e il presidente di Delfin, Francesco Milleri.
All'origine di tutto c'è la scalata di Mps a Mediobanca, l'operazione che ha ridisegnato la geografia della finanza italiana, facendo di Siena, della holding della famiglia Del Vecchio e del gruppo Caltagirone i nuovi signori non solo di piazzetta Cuccia ma, indirettamente, anche delle Generali.
Tutto inizia il 24 gennaio scorso con l'annuncio, da parte di Mps, di un'offerta totalitaria in azioni su Mediobanca, che piazzetta Cuccia bolla subito come "fortemente distruttiva di valore". Le sue premesse risalgono però al 13 novembre 2024, quando Delfin, Caltagirone, Anima e Bpm acquistano il pacchetto del 15% di Mps messo in vendita dal Mef appoggiandosi alla piccola Banca Akros, controllata dalla stessa Bpm. 
Quell'operazione, finita sotto la lente della Procura, getta isemi del nuovo assetto azionario del Monte, che a fine 2024 fa spazio in cda ai nuovi soci. E che si consolida nelle settimane a seguire con Delfin che sale a ridosso del 10% e Caltagirone al 5%, affiancati dal Tesoro all'11,3% e al 9% da Bpm/Anima, difesa dal governo dall'assalto di Unicredit. Con questo assetto si arriva al lancio dell'ops, che trova il sostegno di tutti i soci presenti in cda, incluso il Tesoro.
Se l'ad Luigi Lovaglio rivendica l'esclusiva paternità della operazione, facendone risalire la genesi al dicembre 2022, quando la indicò al ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, come uno dei possibili sbocchi per una Mps risanata, a piazzetta Cuccia la vedono diversamente. L'ad Alberto Nagel considera Siena un veicolo usato da Caltagirone e Delfin - da tempo in 'guerra' con Mediobanca sugli assetti delle Generali ma anche per le ruggini legate al piano per lo Ieo di Leonardo del Vecchio - per arrivare al controllo del Leone mettendo le mani sulla quota del 13% custodita da Mediobanca.
Seguono dure contrapposizioni, con una raffica di esposti di Mediobanca, che arrivano anche in Procura, su un presunto concerto tra Caltagirone e Delfin: se ad aprile Mps - dove nel frattempo Caltagirone si rafforza al 10% - approva senza patemi l'aumento di capitale al servizio dell'ops, la battaglia si fa ancora più cruenta quando Nagel prova a difendersi proponendo un'offerta di scambio su Banca Generali. L'assemblea di Mediobanca, che si sarebbe dovuta svolgere a inizio giugno, viene rinviata sui timori di una bocciatura, che arriva puntuale ad agosto. Il 35% di sì, portati dai fondi, deve fare i conti con un blocco del 42% - che include Delfin, Caltagirone, le casse previdenziali, Unicredit, Amundi e Anima - accusati da Nagel di "conflitto di interessi" per essere al tavolo con il governo, sponsor dell'operazione, su altre partite.
A questo punto la strada per Mps è spianata: Lovaglio, che aluglio aveva abbassato al 35% la soglia minima di adesione, fa il pieno: l'offerta, partita il 14 luglio, chiude il 22 settembre all'86,4%, favorita dall'assenza di un'alternativa e dal rilancio in contanti. Il cda di Mediobanca ne prende atto e si presenta dimissionario all'assemblea del 28 ottobre, che elegge il nuovo cda targato Mps. A Piazzetta Cuccia inizia una nuova era. Su cui però, si allunga ora l'ombra della Procura.
ALG27-NOVEMBRE-25 19:03

++ Caltagirone, piena fiducia in operato autorità giudiziaria ++
'Certi dell'assoluta correttezza dell'operato
(ANSA) - ROMA, 27 NOVEMBRE - "Il Gruppo Caltagirone, in meritoall’indagine in corso da parte della Procura di Milano, confermapiena fiducia nell’operato dell’Autorità Giudiziaria cui ha fornito e intendere fornire piena collaborazione, certo dell’assoluta correttezza dell’operato dei suoi esponenti che hanno costantemente agito nel rispetto delle regole che governano il mercato, rapportandosi trasparentemente con tutte le Autorità di vigilanza". Così una nota del gruppo in merito all'indagine sulla scalata a Mediobanca.
RIC27-NOVEMBRE-25 20:35

>>ANSA/Indagati a Milano Lovaglio, Milleri e Caltagirone
Scalata Mps a Mediobanca, 'aggiotaggio e ostacolo a vigilanza'
(ANSA) - MILANO, 27 NOVEMBRE - L'imprenditore ed editore FrancescoGaetano Caltagirone, il presidente di Luxottica Francesco Millerie l'ad del Monte dei Paschi di Siena, Luigi Lovaglio, sono indagati per l'operazione che ha portato Mediobanca, quello cheera definito un tempo il "salotto buono" della finanza italiana, sotto il controllo dell'istituto senese, risorto dalle ceneri della crisi degli anni passati.
Erano stati iscritti mesi fa, quando già prima dell'estate erano uscite notizie sulle indagini sul nuovo "risiko bancario",ma oggi, con una serie di perquisizioni e acquisizioni di documenti su più fronti e che sono andate avanti per tutto il giorno, è venuto fuori, ed a Borsa ancora aperta, che la Procura di Milano indagava su di loro per aggiotaggio e ostacolo alleautorità di vigilanza. Iscritti anche il Gruppo Caltagirone e la holding Delfin di Luxottica per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. Tutti indagati in un'inchiesta che vede al centro un presunto accordo e una serie di irregolarità inrelazione all'offerta pubblica di scambio che ha portato la bancadi Siena ad acquisire la maggioranza di piazzetta Cuccia.
Una nota è arrivata subito da Mps per informare "di averricevuto la notifica" di un "decreto di perquisizione" e che un avviso di garanzia è arrivato "al dottor Luigi Lovaglio in qualità di amministratore delegato". La banca confida "di poterfornire tutti gli elementi a chiarimento della correttezza del proprio operato e manifesta piena fiducia nelle Autorità competenti, a cui conferma completa collaborazione". Nessunacomunicazioni ufficiale dalla Procura al momento, così come daConsob. Mentre il titolo Mps a Piazza Affari ha ceduto il 4,56%.
Secondo le indagini del Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf, coordinate dall'aggiunto Roberto Pellicano e dai pm Luca Gaglio e Giovanni Polizzi, i tre indagati avrebbero concordato in modo irregolare, con accordi non dichiarati e nascosti al mercato, la scalata a Mediobanca, avvenuta tra gennaio e ottobre. Da qui le accuse di manipolazione del mercato e di ostacolo alle autorità di vigilanza di Consob, Bce e Ivass, che vigila sul mondo delle assicurazioni. Accuse tutte ricostruite in un decreto in cui si dà conto, da quanto si è potuto sapere, passo passo delle contestazioni sfociate nel blitz degli investigatori per andare a caccia didocumenti, mail, messaggi. Materiale che si aggiunge a quello già acquisito nei mesi scorsi e alle testimonianze, che hanno dato impulso alle perquisizioni.
Nell'inchiesta, tra l'altro, erano già stati sentiti come testi anche Andrea Orcel, numero uno di UniCredit, e Stefano Vincenzi, group legal e general counsel di Mediobanca. Quest'ultimo, per conto di Mediobanca, tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo firmò una querela per diffamazione nei confronti di un giornalista, da cui poi è generato il fascicolo sul risiko, mentre l'istituto, quando era ancora guidato da Alberto Nagel, aveva presentato anche esposti a Consob a Bce.
Era già emerso, poi, che erano in corso accertamenti sull'operazione, avvenuta attraverso la procedura della Accelerated Book Building (Abb) e tramite Banca Akros (ci furono acquisizioni di documenti), con cui nel novembre 2024 il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha dismesso il 15% di azioni Mps, un pacchetto rilevato da Delfin, dal Gruppo Caltagirone, da Banco Bpm e da Anima. Un miliardo e 100 milionidi azioni vennero collocate con un premio del 5% dalla sola Akrose in pochi minuti vennero acquisite.
Al centro delle indagini pure gli acquisti di azioni di Mediobanca, con l'ipotesi di un presunto irregolare coordinamento tra Delfin e gruppo Caltagirone, fino a violare, secondo leindagini, l’obbligo di lanciare un Opa, avendo superato insieme la quota del 25%. Il Cda di Delfin, intanto, ha dichiarato "all'unanimità la totale estraneità dei propri membri ai fatti contestati e di aver sempre agito nel pieno rispetto delle regole del mercato e delle normative vigenti".
GRG 27-NOVEMBRE-25 20:35