DALLA SUA TRIBUNA Facebook Benedetto Valentino si è impegnato per difendere le case abusive ischitane ‘condannate’ alla demolizione. Le sue parole però non hanno sortito effetti perché la sezione antiabusivismo della procura di Napoli, guidata dall’aggiunto Antonio Ricci, è andata avanti con il programma di abbattimenti. Il lavoro dei magistrati procede ma non si riesce ad avere notizie dettagliate sulla scaletta delle demolizioni. Per tre giorni Iustitia è stata in contatto con lo staff di Ricci (la segretaria Teresa Del Prete e l’appuntato Andreozzi) per avere un incontro con l’aggiunto per poi sentirsi dire che l’unico autorizzato a rilasciare dichiarazioni è il |
ha assicurato che un tecnico in grado di fornire notizie precise sugli abbattimenti avrebbe contattato in tempi rapidi Iustitia. Poi i giorni sono scivolati via con un’agenda bloccata da ‘eventi’, da incontri di lavoro e dalla ricerca del tecnico ‘informato’. Dopo una settimana siamo ancora in attesa di una telefonata ‘illuminante’.
È evidente che il tema delle demolizioni è scottante e quindi è preferibile tenersene alla larga. A questo punto non ci resta che parlare con qualche cittadino che si è visto abbattere la casa ‘abusiva’. Tra le ’vittime’ più recenti ci sono i fratelli Benedetto ed Elio Valentino da decenni promotori del prestigioso Premio internazionale Ischia di giornalismo, iniziativa promossa dal padre Giuseppe nel 1980 con “l’obiettivo di valorizzare il ruolo del giornalismo nella società e promuovere la deontologia professionale”. Dalla morte di Giuseppe nel 1988 se ne occupano i due figli.
“La vicenda dell'abbattimento – racconta Benedetto Valentino – risale a più di trenta anni fa quando la casa era abitata da mia madre Clelia Punzo, scomparsa nel 1998, la quale nel 1991 sottoscrisse un patteggiamento che prevedeva come pena accessoria la demolizione. All’inizio dell’anno, con l’assistenza dell’avvocato Bruno Molinaro, ho avviato una causa per stoppare l’abbattimento che invece è stato eseguito a marzo. Intanto il 24 maggio si è svolta una udienza del giudizio che ho promosso e sarà interessante vedere quale sarà la decisione del magistrato. In ogni caso mio fratello ed io non abbiamo commesso nessun reato e continuiamo sereni la nostra vita”. |