In campo gli yesmen di Rai Na

L’8 e il 9 giugno si è votato per cinque referendum, quattro sul lavoro e il quinto per dimezzare da 10 a 5 anni il tempo da vivere in Italia per gli stranieri che puntano a ottenere la cittadinanza italiana.
Perché i referendum fossero validi era necessario che si recassero alle urne il 50 per cento più uno degli aventi diritto ma il numero dei votanti è rimasto molto lontano dal quorum necessario: in Italia i cittadini che sono andati ai seggi sono stati 14,1 milioni con una percentuale che si è fermata al 30,6 per cento; in Campania hanno votato un milione e 330mila persone con una percentuale del 29,85, che a Napoli è salita al 33,58 con punte al quartiere Vomero-Arenella del 44,7. In ogni caso un voto che ha interessato oltre quattrodici milioni di cittadini.
Molti esponenti della maggioranza di centro destra che dall’autunno del 2022 governa l’Italia si sono impegnati con dichiarazioni e comportamenti per boicottare la consultazione. Basti citare il presidente del Senato Ignazio La Russa che, dimentico evidentemente del suo ruolo istituzionale di seconda carica dello Stato, ha dichiarato che avrebbe fatto propaganda per invitare gli elettori a non andare a votare e la ‘furbetta della Garbatella’, la presidente del consiglio Giorgia Meloni, la quale ha fatto sapere che sarebbe andata al seggio ma non avrebbe ritirato le schede, una scelta contorta e incomprensibile con la quale non avrebbe contribuito a far salire il quorum.
Nell’edizione di metà giornata di lunedì 9 giugno i principali tg nazionali, quando ormai manca poco alla chiusura delle urne, in apertura del notiziario hanno dato grande spazio alle notizie sull’andamento del voto con le percentuali dell’affluenza; vedi ad esempio il tg de La7 diretto da Enrico Mentana e il Tg3 guidato da Pierluca Terzulli.
Diversa la scelta dei vertici di via Marconi (con l’evanescente capo Oreste Lo Pomo, il vicario Gianfranco Coppola, i vice redattori capo Adriano Albano, Fabrizio Cappella, Gilly Castellano e Guido Pocobelli Ragosta); si sa però che i meno dotati tra gli yesmen vanno sempre oltre i desiderata di chi comanda.
La sconfitta netta dei promotori dei referendum è ormai evidente ma anche a risultato acquisito l’ordine è silenziare la consultazione. E chi se ne importa delle diverse centinaia di migliaia di persone che in Campania sono andate ai seggi e vogliono sapere dal telegiornale del servizio pubblico come è andata.
Esemplare la scaletta dei titoli del tg delle 14 del 9 giugno lanciati dal conduttore Diego Dionoro: voli cancellati, violenza senza freni, morto tra le fiamme, svolta nelle indagini, ultima di Spalletti. Seguono 15 tra servizi (undici) e notizie. Ben nascosto al settimo posto ci sono i dati sull’affluenza al voto, non è però un servizio ma una breve notizia letta dal conduttore.
In qualsiasi testata di carta stampata o televisiva sarebbe partita almeno una lettera di richiamo per i responsabili di una scelta che ignora la prima notizia della giornata ma siamo alla Rai di Fuorigrotta e tutto è possibile. Ultima notazione: diversi degli oltre quaranta redattori della sede napoletana (tra i primi assunti Letizia Cafiero, Giovanni Messina e Margherita Rosciano) e uno dei tutor (Pocobelli Ragosta) vengono dalla Scuola di giornalismo del Suor Orsola Benincasa e c’è da domandarsi cosa hanno studiato durante il biennio nell’ex convento di corso Vittorio Emanuele II.

Francesco Ingravallo
 
Ignazio La Russa
Giorgia Meloni
Enrico Mentana
Pierluca Terzulli
Oreste Lo Pomo
Letizia Cafiero