L'incipit della lettera ricevuta via e-mail da circa 1500 candidati, giovani e meno giovani, che avevano affrontato le recenti prove di idoneità professionale per giornalisti professionisti, ha fatto venire i brividi a più di uno di loro.
Il primo pensiero è stato "Eccoci qui ! Mi hanno sgamato” Cuore in gola e tachicardia ai massimi livelli.
Poi quelle prime righe, inquietanti, che riportavano alla memoria gli anni dolorosi della Grande Guerra con decine di migliaia di ragazzi pronti a partire il 24 maggio 1915 per l’Isonzo.
Sembrava di sentire la voce del generale Luigi Cadorna: “Bimbi di tutte le mie classi, bimbi della 90 sessione, della 91, della 92, della 93, della 94 e, ultimi, della 95 che si è tenuta il 26 settembre 2008”. Mancavano soltanto i ragazzi del ’99.
Un momento…26 settembre 2008? “Allora non è Cadorna” devono aver sospirato i tachicardici con qualche scheletro nell’armadio.
A scrivere era il generale Enzo Iacopino, fino a quel fatidico 26 settembre segretario dell’Ordine nazionale dei giornalisti. Il suo era un commiato, una lettera d’addio a quei bimbi, molti dei quali cinquantenni e oltre. “Perché Vi scrivo? Per salutarVi. Il 26 settembre (prima che cominciasse la prova scritta della 95 sessione) ho dato le dimissioni da segretario. Ho un’idea di Ordine e, ancor prima (permettetemelo) di rapporti personali che non mi consentiva in quelle condizioni di restare più al mio posto. È una decisione che avevo preso il 15 luglio. Ma c’erano i bimbi (e dagli!) della 95 e quella prima desiderata incognita della prova con il computer. Avevo il dovere di esserci e mi sono fatto forza fino al 26 settembre, costruendomi, inventandomi ragioni per restare.”
Un vero comandante, “ma c’era sempre qualcuno che mi metteva a rischio ulcera (Del Boca, ndr)”. Per cui, terminato l’ultimo tubetto di Maalox, “ho deciso. Mi mancherete Voi, mi mancheranno gli altri bimbi (ancora!) che verranno ai quali non so se, in qualche modo, potrò dare una mano d’aiuto. Le vostre mail, i vostri sorrisi mi hanno regalato pause di serenità. Non li dimenticherò. Grazie a tutti. Auguri a tutti.
No, non era Cadorna, era Iacopino che esce di scena. Con dignità. A Capo Retto.
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