Mattino: prezzo su
e le copie vanno giù

L’AUMENTO DEL PREZZO del Mattino non è stato preso bene dai lettori che in centinaia hanno smesso di acquistarlo. Dal primo febbraio una copia costa un euro e venti, invece di un euro, nelle province di Napoli, Salerno e Benevento, mentre a Caserta e Avellino il prezzo è salito da cinquanta a ottanta centesimi. A Napoli e provincia a febbraio il giornale ha

registrato rispetto a febbraio 2012 un calo del sei per cento e una flessione altrettanto vistosa, si parla di oltre trecento copie, è stata registrata a Salerno, anche se a marzo ci sarebbe stato qualche timido segnale di ripresa. Il buco ha costretto il direttore


Riccardo Marassi e Federico Monga

Alessandro Barbano a intervenire, anche perché la seconda città della Campania è, con il rafforzamento del dorso cronaca e lo sviluppo del giornale on line, una delle tre priorità del suo piano di rilancio del giornale.     
A marzo il vice direttore Federico Monga è stato spedito per tre settimane a Salerno dove per alcuni giorni è andato a risistemare l’impianto grafico anche Riccardo Marassi; e dal 15 aprile ha lasciato la cronaca di Napoli ed è tornato nella sua città Mariano Ragusa che è stato a lungo responsabile dell’edizione di Salerno. La redazione è da tempo in sofferenza perché deve confezionare ogni giorno diciassette pagine di cronaca con un organico che nel giro di tre anni è passato da dieci unità a sette: con il responsabile Gianni Molinari (capo servizio) lavorano il numero due Alessio Fanuzzi (vice capo servizio), il capo servizio Mariano Ragusa, i vice capi servizio Rosalba Baldi e Carla Errico e i redattori Petronilla Carillo e Fabio Jouakim.
“Salerno – spiega uno cronisti della redazione – è l’unica provincia della Campania nella quale il Mattino ha un competitor solido, aggressivo e leader nelle vendite, il quotidiano la Città del gruppo L’Espresso (diretto da Angelo Di Marino, ndr), che ha sfruttato l’occasione del nostro aumento di prezzo


Angelo Di Marino e Mariano Ragusa

per ricordare con locandine tambureggianti che loro sono rimasti a un euro. Siamo una provincia vasta, la seconda d’Italia, e per rafforzare il radicamento del giornale la Città fa quattro prime pagine diverse (Salerno, l’area sud con centro Battipaglia, l’Agro

nocerino sarnese e Cava città), mentre noi abbiamo registrato un progressivo impoverimento di organico. Con il nuovo direttore mi pare ci sia un’attenzione nuova e una volontà concreta di invertire la rotta e te ne accorgi anche perché durante la riunione della mattina senti che ha letto il giornale e entra con competenza nel merito del prodotto mandato in edicola”.          
Ma Barbano non si è occupato soltanto di Salerno; il 5 aprile ha firmato due ordini di servizio che prevedono, oltre al ritorno di Ragusa a Salerno, lo scambio di ruoli tra Antonella Laudisi e Marilicia Salvia: la prima ritorna alla guida della Grande Napoli e lascia il posto di numero due della cronaca alla Salvia. In cronaca arriva anche Salvo Sapio proveniente dallo sport, settore nel quale viene trasferito Fulvio Scarlata che lascia il Mattino on line. A metà marzo è rientrata a via Chiatamone l’ex senatrice Teresa Armato assegnata al settore interni-esteri dal quale va via Rosa Palomba che approda a politica - economia. Intanto la redazione ha perso un’altra unità: due mesi fa nel silenzio è sparita dai fogli di presenza del giornale Giusy Franzese, che da molto tempo era distaccata a Roma al Messaggero e ora è riuscita a lasciare il Mattino.