Egregio direttore, 
ti confesso la mia sorpresa nel leggere la lettera  da te ospitata a firma di Candide Voltaire  (?!?) in cui si fanno riferimenti alla mia attività professionale. In essa non  posso non ravvisare una colpevole inesattezza nel riportare fatti e vicende che  mi riguardano. 
Regola numero uno per un  giornalista sarebbe quella di documentarsi. L’ospite, che si propone a te e ai  tuoi lettori “per contribuire a piene mani alle prossime puntate” del filone  inaugurato sui doppi incarichi, sembra essere completamente a digiuno di queste  nozioni e più propenso a lanciarsi nella descrizione di un profilo – il mio –  assolutamente non rispondente al vero.  
È falso quanto riportato  circa il fatto che io scriva resoconti istituzionali 
dell’ente Provincia di Caserta (la mia attività di desk mi porta a scrivere 
assai poco e a “passare” molto di più i pezzi degli altri, limitandomi ormai a qualche  sporadico commento sui fatti più significativi); ed è falso quanto riportato a  proposito del fatto che continui ad occuparmi “(anche) dell’attività  istituzionale dell’ente Provincia”.  
Quello che non è riportato  nella lettera da te pubblicata è che dal primo aprile 2009 ho ripreso in pianta  stabile la mia attività al Corriere del Mezzogiorno nel mio ruolo di vice  caposervizio e che da allora ho ricoperto e ricopro – esclusivamente! –  l’incarico di responsabile di altre province (e non di Caserta, avendo solo un  ruolo di “antenna” sul territorio per la conoscenza di vicende e personaggi  rispetto a colleghi di Napoli).  
Di doppio ruolo, quindi, non  s’intravede nemmeno l’ombra. Quello che non è riportato nella lettera da te  pubblicata è che quando il 6 aprile del 2005 sono entrato negli uffici della  Provincia, dove sarei rimasto con il ruolo di portavoce del presidente e in  maniera indotta di capo ufficio stampa dell’ente, io ero in aspettativa dalla  mia azienda editoriale. E anche in questo caso, come si vede, di doppio ruolo  non si può parlare. 
Le vicende che hanno interessato quell’ente dal momento del mio rientro  al giornale – con destinazione Bari, Puglia – non mi hanno mai riguardato e a malapena  mi interessano oggi, intendo dal punto di vista giornalistico. Credo che tanto  dovevo a te e ai tuoi lettori per ripristinare un minimo di verità. Ti  ringrazio per l’ospitalità.               
                 
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