Bilancio Manifesto,
la relazione del cda

La relazione del consiglio di amministrazione sulla gestione de il manifesto società cooperativa editrice a r.l. 

In Italia il sistema della comunicazione soffre di un deficit di pluralismo, di una forte concentrazione delle fonti e di un accentuato squilibrio nell’uso delle risorse pubblicitarie. Nel campo dell’emittenza tende ad affermarsi sempre più il duopolio televisivo che raccoglie il 56% degli investimenti pubblicitari, mentre nel resto dell’Europa la percentuale non supera il 30% e negli USA il 32%. Nel settore della carta stampata sono andati avanti forti processi di concentrazione, con i cinque maggiori gruppi editoriali che detengono la proprietà del 10% delle testate, diffondono da soli il 52% delle copie totali vendute dei quotidiani, hanno il 60% dei ricavi e concentrano il 64% delle risorse pubblicitarie. L’obiettivo di difendere la libertà, la correttezza ed il pluralismo delle fonti dovrebbe dipendere invece da una equilibrata dislocazione delle risorse. Contemporaneamente gli operatori dell’informazione e della comunicazione non dovrebbero ignorare la tutela degli interessi dei consumatori, la corretta rappresentazione della realtà e la difesa dei valori etici e culturali. I media infatti trasmettono stili di vita e di consumo che poi diventano modelli di vita superficiali che non lasciano altresì spazio alla conoscenza, alla valutazione critica e all’approfondimento. A questo aggiungiamo che l’indice di lettura dei quotidiani in Italia è di circa 100 lettori ogni mille abitanti, contro i 270 su mille della media dell’Unione Europea. Dobbiamo quindi porci domande sui livelli di democrazia e civiltà, sulle strategie culturali e d’impresa, sulle contraddizioni del sistema. Negli ultimi anni è mutata sempre più la composizione del valore della produzione dei quotidiani, prima basato principalmente sulla diffusione delle copie ma che progressivamente ha visto crescere il peso delle entrate pubblicitarie, che costituiscono ormai oltre la metà del fatturato dei quotidiani. Inoltre i grandi gruppi editoriali hanno potuto investire sul full color e sui prodotti collaterali, per difendere e consolidare le entrate pubblicitarie ed il fatturato complessivo. Questo processo apre condizionamenti, contraddizioni e problemi, crea squilibri nel sistema, accelera i fenomeni di rafforzamento dei soggetti dominanti e discrimina l’editoria politica e di idee.

Il bilancio della nostra cooperativa editrice chiuso al 31 dicembre 2005 segnala un forte recupero patrimoniale ed un sostanziale riequilibrio del conto economico. Sono due risultati importanti per la stabilità e la continuità aziendale, in presenza ogni anno di una costante e naturale tendenza alla crescita dei costi più importanti e di una difficile situazione del mercato editoriale.
I ricavi da pubblicazione crescono come valore e come media delle vendite in edicola. La presenza di alcuni importanti picchi di vendita conferma l’alto indice di lettorato della nostra testata e le possibilità di sviluppo della diffusione con un acquisto meno saltuario da parte dei lettori. Il 2005 è stato sicuramente un anno particolare dal punto di vista degli eventi, con la guerra in Irak ed i rapimenti di giornalisti e cooperanti, l’uccisione di Nicola Calipari, la morte del papa e la elezione di Benedetto XVI al soglio pontificio, le elezioni amministrative con la sconfitta del centro destra, il referendum sulla procreazione assistita, gli attentati terroristici e le tensioni internazionali, le primarie dell’unione, gli scioperi dei giornalisti per il rinnovo del contratto. Questo ci ha permesso di intercettare lettori “infedeli” ma non ancora al punto di renderne stabile l’acquisto. Sempre positivo l’andamento delle vendite del quotidiano con i supplementi alias e le monde diplomatique, che nonostante il prezzo di copertina maggiorato producono un incremento di copie di circa il 15%. Il tentativo di mantenere in edicola per tutto il mese le mondediplomatique in vendita abbinata ha ulteriormente sviluppato la diffusione del supplemento.
I ricavi pubblicitari aumentano del 10,8% rispetto allo scorso anno, riprendendo la tendenza positiva che si era interrotta l’esercizio precedente. Un forte lavoro di relazioni da parte dell’editore ha accompagnato la vendita degli spazi della concessionaria, favorendo la pianificazione anche sul nostro giornale di campagne promozionali di importanti aziende e di clienti “istituzionali”. Tale voce rappresenta però ancora solo il 9,6% dell’insieme del fatturato o il 12,88% dei ricavi editoriali, se non prendiamo in considerazione i contributi statali sull’editoria. Siamo infinitamente lontano dalla percentuale media delle imprese editrici che si attesta nel 2004 al 46,1%, con uno squilibrio tra le diverse categorie di quotidiani economici, nazionali, locali, politici, sportivi.
In leggero calo il fatturato per la sottoscrizione degli abbonamenti, anche se il confronto è con il 2004 in cui abbiamo contabilizzato, sempre per competenza finanziaria, il maggior numero di abbonati di sempre. Questo in Italia è un canale di vendita particolarmente depresso, con una ripercussione negativa anche sulla gestione finanziaria, che trarrebbe profitto da risorse disponibili con largo anticipo. Ma il cattivo funzionamento del sistema di smistamento e consegna delle Poste scoraggia i lettori che non ricevono puntualmente le copie del giornale.
Molto bene invece gli abbonamenti web, formula che probabilmente ha trovato successo nei giovani e in generale in un lettorato con una grande propensione all’utilizzo di strumenti informatici e alla navigazione sulla rete. Questo ha prodotto oltre il raddoppio del risultato dell’anno precedente.
Inferiore il fatturato per la vendita degli altri prodotti editoriali, compact disc, dvd, libri, risultato prevedibile per la minore attività di produzione, con l’obiettivo di movimentare e commercializzare un catalogo già ricco e sempre attuale. A conferma di questo c’è sia la diminuzione delle rimanenze finali dei prodotti finiti, valorizzati al puro costo di duplicazione, sia la necessità di ristampare numerosi compact disc esauriti ma con ancora forti richieste da parte del circuito di vendita.
L’impatto più forte nel nostro conto economico è dato dalla firma e formalizzazione dell’accordo transattivo con la Pirelli Immobiliare, che ha prodotto, tra i proventi straordinari, insussistenze passive nei confronti dei fornitori per oltre un milione di euro. Come già descritto nella relazione che accompagnava il bilancio del 2004 la chiusura del contenzioso per la attuale sede della redazione di Roma prevede:

  • la rateizzazione del debito di euro 757.900,49, dovuti a seguito della sentenza del Tribunale di Roma del 25 novembre 2003, in 24 ratei mensili a partire dal mese successivo a quello del rilascio dell’immobile;
  • la cancellazione di ogni e qualsiasi altro debito relativo ai canoni di locazione, interessi, indennità di occupazione, spese legali, altri oneri;
  • l’impegno al trasferimento della redazione e degli uffici dalla sede di via Tomacelli all’inizio del 2007, con una penale prevista di euro 300,00 per ogni giorno di ritardo nell’adempimento dell’obbligazione del rilascio.

Siamo in trattativa per l’acquisto della nuova sede con un gruppo immobiliare romano, per far fronte alle esigenze logistiche della cooperativa, delle società collegate e di altre realtà del mondo della comunicazione, interessate alla realizzazione di un polo informativo coerente per impegno culturale e professionale. Ci sono ritardi dovuti alla definizione del progetto di ristrutturazione, all’ottenimento delle autorizzazioni, alla determinazione dei valori dell’immobile. Nell’attesa naturalmente non saranno ignorate quelle opportunità che eventualmente potrebbero venire fuori dal mercato immobiliare.

Per quanto riguarda i costi d’esercizio nel 2005 il lavoro di contenimento della spesa, condizione indispensabile per ritrovare margini economici e autosufficienza finanziaria, è servito quanto meno a frenare la spirale di crescita della spesa. In calo i servizi industriali, commerciali e amministrativi, nonostante l’ennesimo incremento dei costi di trasporto e distribuzione, inparticolare per i compensi ai distributori locali compensati in sede di liquidazione delle vendite.

Diminuiscono invece:

  • le spese promozionali, avendo utilizzato cambi pubblicità con altre testate e radio e non campagne di comunicazione a pagamento, molto onerose e di dubbia efficacia in mancanza di adeguati mezzi finanziari da investire;
  • le spese redazionali per viaggi, rimborsi e collaborazioni, con una maggiore pianificazione ed una selezione delle priorità;
  • l’assistenza tecnica, con il cambiamento della società che cura l’assistenza e gli aggiornamenti del sistema editoriale;
  • le spese telefoniche, grazie ad una attenta verifica delle tariffe offerte dal mercato ed una più puntuale applicazione delle agevolazioni legislative previste per il settore editoriale.

Stabili i costi industriali, per l’impaginazione e la stampa del quotidiano e dei suoisupplementi;in aumento invece quelli per le materie prime, a causa dell’incremento del prezzo della carta in bobine, che dopo anni di diminuzione ha ripreso la tendenza alla crescita in maniera preoccupante.
Salgono i costi per il personale dipendente, dovuti agli aumenti contributivi e alla regolarizzazione di alcuni rapporti di lavoro che avevano precedentemente carattere di saltuarietà. Comunque nel 2006 scadranno dei contratti a termine e per alcuni dipendenti si aprirà la possibilità del pensionamento.

La novità patrimoniale più rilevante è la diminuzione dell’indebitamento verso il sistema bancario, sia a breve che a medio termine, con il pagamento delle rate del mutuo agevolato con MCC s.p.a., del mutuo con Banca Intesa per l’acquisto della sede di Milano, la prosecuzione dell’ammortamento del debito con UBAE ArabItalian Bank, la chiusura del fido con la Banca Nazionale del Lavoro, la prosecuzione del piano pluriennale di riduzione del conto consolidato con Banca di Roma.
Le partecipazioni, iscritte tra le immobilizzazioni finanziarie, non registrano variazioni sostanziali, salvo le limitate cessioni in trattativa privata di alcune quote non di controllo della manifesto s.p.a.. Si mantiene inalterata la partecipazione di controllo nella mir s.r.l,. che cura la nostra presenza sulla rete, ed il collegamento con la casa editrice manifesto libri s.r.l..
I crediti immobilizzati diminuiscono in relazione alle erogazioni della Presidenza del Consigliodei Ministri dei contributi editoria a noi spettanti, a saldo di quanto maturato nel 2003 ed in acconto per il 2004. Si incrementano a fronte della cessione a Banca di Roma dei contributi relativi al 2005. Una quota del 10% dei contributi erogati è stata destinata a deconto del debito consolidato con Banca di Roma. I crediti ceduti diminuiscono inoltre a fronte del mancato riconoscimento di uno scaglione di tiratura, per la differenza tra copie medie tirate e copie effettivamente diffuse e certificate ADS. Nel 2003 come nel 2005 ambedue i valori superano le 90.000 copie giornaliere, mentre nel 2004 le copie diffuse ammontano a circa 89.000. Non essendo completo lo scaglione tra le 80.000 e le 90.000 copie vengono a mancare i corrispondenti euro 309.874,00 di provvidenze relative al 2004, che contabilizziamo tra gli oneri straordinari, in quanto l’insussistenza del credito si è manifestataprima dell’approvazione del bilancio del 2005.
Sempre in merito alla legge sull’editoria e ai tempi di rientro sugli affidamenti bancari concessi in relazione ai contributi maturandi, con la legge 23 dicembre 2005 n.266 viene stabilito che a partire dal 2005 i contributi vengano erogati in un’unica soluzione entro l’anno successivo a quello di riferimento.
Per quanto riguarda il capitale sociale sono state sottoscritte nuove quote per euro 50.160,33. Sono state inoltre annullate quote per euro 223.752,68 per dimissioni di soci che hanno cessato il rapporto di lavoro con la cooperativa. La rinuncia dei soci alla restituzione della quota per euro 217.958,03, insieme alla acquisizione delle quote non richieste da soci dimessi da oltre cinque anni per euro 11.992,13, come da disposizioni statutarie, incrementa le riserve indivisibili per complessivi euro 229.950,16.
Nella nostra impresa trovano attuazione i principi mutualistici previsti dalla legge 59/92 sulle cooperative. La nostra è una cooperativa a mutualità prevalente, composta da giornalisti professionisti, pubblicisti e poligrafici. Si avvale nello svolgimento della propria attività delle prestazioni lavorative dei soci, coinvolti nelle scelte ordinarie e straordinarie, con senso di responsabilità e appartenenza. Dalla nascita della cooperativa lo scopo dei soci lavoratori è ottenere le migliori condizioni economiche, sociali, politico-professionali e occupazionali, compatibili con lo spirito solidale ed egualitario dell’impresa.

Fatti intervenuti successivamente alla chiusura dell’esercizio

Il 28 aprile 2006 il manifesto ha festeggiato il suo trentacinquesimo compleanno, uscendo nelle edicole rinnovato nel formato, nella grafica e nei contenuti. E’ stato inoltre diffuso con grande successo, al prezzo straordinario di venti euro, un supplemento che raccontava quegli anni, passato e presente di una avventura editoriale libera e appassionata. Queste due iniziative editoriali rappresentano una parte rilevante di un programma di lavoro più articolato che punta alla crescita del fatturato e al rilancio dei prodotti da noi editi. Oltre al quotidiano infatti verranno analizzati anche tutti i supplementi e le altre attività (compact disc e dvd, libri, web, commercio elettronico, utilizzo dei materiali d’archivio, diritti d’autore), determinando i rendimenti economici, le possibilità di sviluppo ed eventualmente la chiusura di alcune esperienze in perdita.
Ma la strategia di risanamento economico-patrimoniale, oltre alla individuazione di nuove fonti di ricavo, deve passare anche attraverso un piano di rifinanziamento, di deciso intervento sui costi d’esercizio, di riorganizzazione del lavoro. La necessaria e progressiva diminuzione del debito oneroso riduce infatti la disponibilità delle risorse derivanti dalla attività caratteristica e quindi solo ampi margini economici possono permetterci di rispettare le scadenze a breve e a medio termine.
L’assemblea dei soci della cooperativa, convocata per discutere su tali argomenti,dopo numerose giornate di discussione il 21 giugno 2006 ha approvato ad ampia maggioranza un dispositivo proposto dal consiglio di amministrazione che per fronteggiare i problemi, soprattutto finanziari, si impegna a:

  • rendere pubblico sulle pagine del quotidiano le difficoltà che attraversa il giornale, le cui cause sono politiche e culturali ma la cui espressione immediata è di crisi finanziaria;
  • aprire una campagna straordinaria di sottoscrizione, con iniziative esterne e assemblee, per un rinnovato incontro e confronto con i nostri lettori ed il rilancio dell’attività di sostegno;
  • Incontrare sindacati, cooperative, associazioni, partiti affinché diano un contributo alla nostra impresa;
  • Editare alcuni numeri del quotidiano a prezzo maggiorato.
  • Prendere contatto con il Ministero del Lavoro e le organizzazioni sindacali dei giornalisti e dei poligrafici per verificare la possibilità del ricorso allo stato di crisi ai sensi degli articoli 35-37 della Legge 416/81 e successive modifiche. Ci sono le condizioni per richiedere gli ammortizzatori sociali ed elaborare in tempi brevi un piano di ristrutturazione dell’impresa giornale, da sottoporre alla discussione e al voto dei soci della cooperativa.

Sono stati individuati e in parte avviati possibili interventi sui costi per le lavorazioni industriali, le materie prime, le agenzie di stampa, la telefonia, i servizi straordinari di distribuzione. Il nostro obbiettivo è quello di ottenere a regime un beneficio economico di un milione di euro, con gli evidenti miglioramenti anche nei flussi di cassa.
Anche il costo del lavoro nel 2006 registrerà una riduzione, per dimissioni, il raggiungimento dell’anzianità necessaria per il pensionamento da parte di alcuni dipendenti, la fine di due praticantati a termine, il blocco di nuove assunzioni.
Contemporaneamente cercheremo di cedere in trattativa privata parte delle azioni non di controllo della cooperativa nella manifesto s.p.a., società controllata per oltre il 78%. Dopo la costituzione della s.p.a. ogni anno sono stati ceduti in questa forma pacchetti di azioni, verso il piccolo azionariato diffuso o per quote più consistenti, monetizzando un patrimonio immobilizzato nella ricerca di risorse finanziarie non onerose da utilizzare per il ripianamento del debito e per nuovi investimenti tecnologici o editoriali.

Deliberazioni in merito al risultato d’esercizio

Signori soci,
vi invitiamo ad approvare il bilancio chiuso al 31 dicembre 2005, che esprime un utile di euro 794.649,16 da destinare a copertura delle perdite pregresse