Sorrentino 1: Benigni dov'è?

Sapete, è una moda che va molto. Un vezzo quasi, quello di disegnare un personaggio pubblico attraverso un alfabeto a lui riferibile: da ogni lettera viene tratta una parola che riesca meglio a far conoscere il personaggio.
Càpita, naturalmente, anche a Paolo Sorrentino, vincitore nei giorni scorsi del premio Oscar per il miglior film straniero con 'La grande bellezza'. Al regista partenopeo la cronista Cristina Zagaria di Repubblica Napoli e il collaboratore Gianni Valentino il 4 marzo dedicano sull’edizione on line “l’alfabeto napoletano del regista premio Oscar”. È un artifizio che regala spesso momenti di intrigante curiosità e di sapide letture.
Zagaria e Valentino partono con Attolini Cesare, il sarto che ha creato le famose mappine indossate da Toni Servillo per passare poi a Bruno Nino, musicista amico vomerese del regista. Alla B troviamo anche Buccirosso Carlo, “dalla mimica cafona e lasciva”. Alla C non c’è nulla: bastava  fare Carlo Buccirosso e il problema era risolto. Assente la E. come la H, la I e la L. Dopo la M di Maradona Diego Armando c’è un lungo salto fino alla S del regista Salvatores Gabriele: l’ultimo italiano a conquistare l’Oscar per il migliore film straniero nel 1992”, scrivono i due cinefili.
Poi Servillo Toni, Schettino Francesco e silenzio fino alla Z. Veniamo così a sapere da Zagaria e Valentino che "l’alfabeto napoletano" è formato solo da sei lettere, neanche un terzo di quelle della lingua italiana.
All'alfabeto dei due autori avrebbe voluto contribuire con alcuni suggerimenti Roberto Benigni, vincitore nel 1999 dell’Oscar come miglior film straniero con ‘La vita è bella’, premiato da Sophia Loren a Los Angeles nel corso di una memorabile serata in cui passeggiò sulla testa di Steven Spielberg per raggiungere il palco.
Per la C Benigni avrebbe proposto a Cristina e Gianni “checcavolo state dicendo?” Oppure per la M: “ma checcavolo state dicendo?”

Abel Fonseca

 
Cristina Zagaria
Gabriele Salvatores
Roberto Benigni
Sophia Loren