"Un libro inutile"

“Da un certo punto di vista questo libro è assolutamente inutile”,  scrive Francesco Romanetti nell’incipit del servizio messo in pagina dal Mattino il 27 febbraio per l’uscita della biografia edita da Feltrinelli in occasione del ventesimo anniversario della morte di Charles
Bukowski
, poeta scrittore ubriacone puttaniere americano, un’icona che ha fatto sognare e esaltare migliaia di sessantottini adesso iscritti di diritto, se ancora viventi, al club della cintura Gibaud.
Il servizio appare in apertura delle pagine di 'Cultura e società', il settore guidato da Titta Fiore in quei giorni in trasferta a Los Angeles per raccontare la notte degli Oscar, con un titolo a tutta pagina: “Bukowski, tutte le bugie su stesso”.
Ma il libro in questione non è inutile; invece lo è di sicuro quell’accento sul , che lo scrittore americano non avrebbe mai messo, neppure dopo due bottiglie di whisky e una notte devastata dal sesso. Perché la vita la conosceva bene.
“Senti, Charles, vogliamo che tu tenga una rubrica. Ti consideriamo il miglior giornalista scrittore di Los Angeles”. “Questo è un insulto. Non sono venuto qui per essere insultato”. ('Storie di ordinaria follia' - Charles Bukowski).

Hans Schnier
(*) Da www.dagospia.com
 
Francesco Romanetti
Charles Bukowski (*)
Titta Fiore