Caltagirone-poligrafici,
partono le impugnative

Il 20 aprile partono le prime impugnative dei poligrafici del Mattino che non accettano il trasferimento alle società costituite dal Gruppo Caltagirone: la Stampa Napoli 2015 per gli addetti alla stampa e alla prestampa (quindi i cinque dipendenti che operano a via Chiatamone e tutti gli occupati allo stabilimento di Caivano-Pascarola) e la Servizi Italia 15 per gli amministrativi non soltanto napoletani, ma anche del Messaggero e del Gazzettino.
Intanto i segretari nazionali dei sindacati dei poligrafici stanno organizzando la batteria di avvocati che, in maniera coordinata, a Roma, a Venezia e a Napoli cercheranno di far rispettare almeno nelle aule dei tribunali i diritti dei lavoratori. Su Napoli sono già operativi i legali Leopoldo e Luciano Spedaliere che difendono i tre operatori dell’area tecnica (Ciro Anatella, Leopoldo Centore e Maurizio Di Bianco) licenziati il primo gennaio, mentre i poligrafici decisi a contrastare il trasferimento vengono assistiti dall’avvocato Giuseppe Marziale, che ha alle spalle successi notevoli contro Caltagirone; basti citare il caso clamoroso di Fabio Jouakim, partito con un “licenziamento in tronco per giusta causa” e chiuso da un rientro in servizio a tempo pieno, a cui mancavano soltanto le scuse ufficiali dell’azienda.
Intanto i trasferimenti verso le nuove società hanno fatto una prima vittima anche tra i dirigenti: si è dimesso il capo della diffusione Francesco La
Penna
, napoletano, cinquant'anni, da diciassette al Mattino.