Per la truffa all’Inps
no al patteggiamento

UNA BUONA NOTIZIA per l’editoria italiana: nell’inchiesta per una truffa all’Inps il 5 dicembre il gip del tribunale di Roma Andrea Fanelli ha respinto la richiesta di patteggiamento di alcuni ex dirigenti della Gedi (il gruppo che controlla Repubblica, Stampa e Secolo XIX) e di cinque società concordata con il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pubblico ministero Claudia Terracina.
Il giudice Fanelli ha infatti ritenuto che le proposte dei due indagati (Monica Mondardini, ex amministratore delegato della Gedi, e l’ex

capo del personale Roberto Moro) e delle cinque società coinvolte nell’inchiesta fossero davvero insufficienti per i prepensionamenti tarocchi operati ai danni dell’Inps dalla Gedi, la

Maurizio Belpietro, Monica Mondardini (*) e Marco Travaglio

controllata dalla famiglia Agnelli-Elkann, utilizzando varie tecniche a cominciare dai demansionamenti fittizi di dirigenti a quadri.
Di fronte a un’inchiesta clamorosa con oltre cento imputati, il coinvolgimento di uno dei primissimi gruppi editoriali italiani e l’accusa di una truffa aggravata ai danni dell’Inps c’è stato il diffuso silenzio dei media italiani con l’eccezione del Fatto Quotidiano, diretto da Marco Travaglio, e La Verità, guidata da Maurizio Belpietro. Tacciono tutti i giornali, scrivono Giacomo Amadori e Antonello De Gennaro nell’articolo della Verità, “perché la questione dei prepensionamenti ottenuti con fondi statali e accollati all’Inps è una pratica diffusa”.
Anche per questo motivo la decisione del gip romano è una buona notizia. Sono infatti diversi i gruppi editoriali che in questi anni hanno tagliato gli organici con operazioni a volte molto disinvolte e che se sanzionati dai giudici del lavoro non hanno versato i contributi all’Inps né pagato gli stipendi riconosciuti in sentenza. In sostanza hanno ripetutamente disatteso le decisioni della magistratura.
Sui prepensionamenti disinvolti, sulle omissioni dei versamenti contributivi e sul mancato pagamento delle retribuzioni sono diverse le segnalazioni arrivate in questi mesi all’ufficio legale dell’Inps (la responsabile del coordinamento legale dell’istituto è l’avvocato Mirella Mogavero), che certamente avrà avviato indagini di verifica. In tempi brevi ci dovrebbero essere notizie.


(*) www.wikipedia.org