Autista e avvocato

Come è capriccioso il destino dei potenti: pensate che il nipote di Raffaele Cutolo, un tempo lontano capo incontrastato della camorra partenopea e oggi pluriergastolano, è disoccupato e don Rafele suggerisce ai familiari di rivolgersi a Luigi Cesaro, nome in codice Giggino ‘a purpetta, ex presidente della Provincia di Napoli, per trovargli un posto di lavoro. “Ha fatto il mio avvocato e il mio autista” avrebbe detto ai familiari, forse con poca eleganza, il capo della disciolta Nco.
C’è una intercettazione ambientale nel carcere di Terni che accuserebbe Cesaro: uno scooppetto niente male, firmato da Claudio Pappaianni, di cui si impossessa Michele Santoro che ne parlerà nella trasmissione Servizio Pubblico.
L'otto febbraio il Mattino anticipa la notizia suscitando grande interesse nei lettori: “Se ne parlerà stasera a Servizio Pubblico”. Ma quel venerdì Santoro non parla di Cutolo, né di Cesaro. Anzi non parla proprio, perché la puntata è andata in onda giovedì 7. Nessuna censura, dunque. Nessun bavaglio all’informazione libera.
Pare che il boxino di presentazione (Cesaro-Cutolo/ Nuove accuse/ in tv da Santoro) fosse pronto dal giorno precedente ma qualcuno lo ha dimenticato nel freezer del giornale. Gelida, come una polpetta rinsecchita. Il più perplesso e nauseato si è dichiarato Giggino, che si è molto risentito e pare che abbia detto: Non ho mai fatto l’avvocato.

Puccio Gamma
 
Raffaele Cutolo
Claudio Pappaianni
Michele Santoro