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De Gregorio indagato,
una notizia marginale
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IL 6 GIUGNO il Corriere della sera, diretto da Paolo Mieli, dedica un’intera pagina a una notizia in arrivo dalla procura di Napoli: Sergio De Gregorio, presidente della commissione Difesa del Senato, è indagato per riciclaggio, “con l’aggravante di avere agevolato un’associazione mafiosa”; il catenaccio del Corriere chiarisce: “Assegni firmati e girati dal senatore sequestrati a casa di un camorrista”. Il camorrista è “Rocco Cafiero detto ‘o
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capriariello, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine per i suoi coinvolgimenti nel contrabbando e in altri traffici”.
Il servizio è firmato dal cronista di giudiziaria Giovanni Bianconi; arricchisce la pagina un ritratto di Enzo d’Errico e
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Sergio De Gregorio, Enzo d'Errico e Antonio Di Pietro |
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la chiude un box sui debiti accumulati a Genova dal senatore durante la campagna elettorale. L’articolo ha l’effetto di una bomba, almeno sulla procura di Napoli, guidata da Giandomenico Lepore; i giornali napoletani leggono invece la notizia come marginale, se non irrilevante.
I pm titolari delle indagini, Raffaello Falcone e Alessandro Milita (i nomi sono indicati dal Corsera, mentre il giorno successivo Mattino e Roma citano insieme a Falcone il sostituto Luigi Cannavale e non Milita), spediscono la guardia di finanza a perquisire la casa di Bianconi e persino le abitazioni di Napoli e Milano di d’Errico, nel cui ritratto la notizia centrale è lo scoop di De Gregorio su Tommaso Buscetta in crociera in gran segreto sulla Monterey, anno di grazia 1995. Il resto è colore, con i festival e le sagre canore organizzate dal giornalista e il trasformismo politico che lo ha portato a cambiare casacca a ripetizione pur di conquistare un seggio, missione riuscita nell’aprile dell’anno scorso con l’approdo al Senato nella squadra di Di Pietro, abbandonato nel giro di poche settimane. Quindi una scelta, quella dei
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Carlo Fabbozzo, Giovanni Lucianelli e Peppe Papa
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pm partenopei di perquisire le case di d’Errico, a dir poco incomprensibile.
Veniamo ora ai giornali campani, partendo dai più piccoli. Cronache di Napoli, il quotidiano che ha avuto per anni come direttore Giovanni Lucianelli dalla scorsa
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estate addetto stampa di De Gregorio, il 6 giugno pubblica a pagina 7 a tutte colonne un’intervista, firmata da Peppe Papa, al senatore che denuncia la presenza di “pezzi di Cdl nella lobby di Bassolino”; il sommario spiega: “Il senatore di Italiani nel mondo De Gregorio bacchetta l’opposizione che ha tentato di emarginarlo”. Il 7 giugno il Roma del deputato di Alleanza nazionale Italo Bocchino dà conto della notizia del Corsera con un taglio basso senza firma collocato in pagina interna; l’articolo è centrato sulle dichiarazioni di De Gregorio, che ha affidato la sua difesa all’avvocato Carlo Fabbozzo. Titolo: “Tempismo sospetto”.
Anche il Mattino sceglie il taglio basso in cronaca senza firma, ma con un resoconto equilibrato. Titolo: “Controlli su decine di assegni / il pm: riciclaggio per De Gregorio”, con catenaccio: “Indagato il senatore. Il sospetto: favori ai Nuvoletta”. La replica del senatore è in un box: “Sono diventato una preda”.
Repubblica Napoli, le pagine in teoria più a sinistra del panorama partenopeo, decide di ignorare la notizia, che trova spazio soltanto sulle pagine nazionali con un pezzo in fascia alta, firmato da Roberto Fuccillo: “Riciclaggio, indagato De Gregorio: ‘Attacco politico’”.
Del tutto silente il Corriere del Mezzogiorno, la filiazione campana del Corriere della sera, diretto da Marco Demarco, impegnato in questi giorni a pubblicizzare il suo libro “L’altra metà della storia’, sui mali di Napoli e sulle
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responsabilità di intellettuali e politici, con in testa Antonio Bassolino. De Gregorio indagato per riciclaggio non merita attenzione; notizie più importanti premono: ad esempio, il 7 giugno una intera pagina viene riservata a un gruppo di professionisti che, scrive
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Marco Demarco, Roberto Fuccillo e Anna Paola Merone |
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Anna Paola Merone, “hanno mantenuto negli anni una passione riconducibile al campo dell’arte”. Titolo: “Da ‘grande’ volevo fare il musicista”; catenaccio: “I Grooveera, dalla medicina al groove per passione e beneficenza”.
Chiudiamo con la Rai, insieme all’Ansa la punta di diamante dell’informazione in Campania. È il 6 giugno e a via Marconi, nella riunione di redazione delle 10, qualcuno che ha letto i giornali parla di De Gregorio indagato. Il redattore capo Milone risponde, frettoloso, evasivo e infastidito che se le notizie saranno verificate si farà tutt’al più una notizia. Marisa Figurato lo gela dicendo che ha già telefonato in procura ottenendo conferma di quanto scritto dal Corsera. Milone incassa, ma non dà il via libera per il servizio.
Da Roma cominciano ad arrivare le richieste della testate nazionali che chiedono il pezzo. Ci lavora Gabriella Fancelli, ma Milone dice che è soltanto una bozza in attesa di verifiche. Nel Tgr campano delle 14 non si trova spazio per un servizio sul presidente della commissione Difesa del Senato indagato per riciclaggio. La Figurato, che conduce il tg, memore di un lontano passato da cronista vera, riesce a infilare un ‘fermo fotogramma’
(notizia letta in studio con immagine del senatore sullo sfondo).
Questo il testo della Figurato: “Proseguono gli accertamenti della procura antimafia di Napoli dopo l'iscrizione nel registro degli indagati del senatore Sergio De Gregorio. La notizia è apparsa oggi sul Corriere della sera. Fa |

Gabriella Fancelli, Marisa Figurato e Paolo Mieli
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riferimento a un'indagine della guardia di finanza, che vede imputato Rocco Cafiero, nella cui abitazione - a Marano - sono stati sequestrati assegni firmati o girati dal senatore che presiede la commissione Difesa di palazzo Madama. Le spiegazioni fornite da De
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Gregorio non sarebbero state giudicate soddisfacenti dagli inquirenti. Da qui l'iscrizione nel registro degli indagati per riciclaggio.
Il senatore commenta: ‘I titoli dei giornali non mi spaventano, ho solo firmato un preliminare di acquisto con una signora che non mi sembrava avesse problemi penali. Aspetto che il magistrato mi convochi’".
Gli spettatori del Tgr Campania non hanno il servizio sul senatore indagato, ma un servizio va in onda sui tg nazionali. Lo firma la Fancelli; questo il testo.
“Ho solo firmato un preliminare d'acquisto con una signora che non sembrava avesse problemi penali”, commenta così il senatore Sergio De Gregorio, presidente della commissione Difesa di palazzo Madama, la notizia apparsa oggi su un quotidiano di un'inchiesta a suo carico per riciclaggio con l'aggravante di aver agevolato un'associazione mafiosa.
L'inchiesta della procura di Napoli è scattata dopo il ritrovamento in casa di un camorrista di una serie di assegni firmati dal parlamentare. La vicenda risale al 2005; nel corso di indagini sul contrabbando tra Campania e Puglia la Guardia di finanza sequestrò a Marano nel napoletano beni mobili e immobili riconducibili a Rocco Cafiero, ritenuto elemento di spicco del clan Nuvoletta, che in quel comune ha la sua roccaforte. L'elenco comprendeva una villa, denaro in contanti, auto, moto, gioielli, assegni per oltre 400mila euro, alcuni a firma del senatore De Gregorio, le indagini svolte fin qui dalla Guardia di finanza non hanno trovato giustificazioni per quegli assegni; nessun riscontro all'ipotesi che si trattasse di una caparra per l'acquisto di un immobile. Di qui la decisione della procura di Napoli di iscrivere il senatore nel registro degli indagati”.
Ultima notazione doppia. Gabriella Fancelli apre il servizio con la smentita del senatore e riprende l’articolo del Corriere, ma non cita la fonte; Marisa Figurato invece correttamente fa il nome del Corriere.
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