A giudizio il Corsera
megafono di Israele

IL PM DELLA procura di Milano Maria Letizia Mocciaro ha disposto la citazione del direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana per l’udienza di comparizione predibattimentale fissata per il 18 aprile davanti al giudice della quarta sezione del tribunale di Milano.
Difeso dall’avvocato Caterina Malavenda del foro di Lodi, Fontana dovrà rispondere del reato di diffamazione a mezzo stampa perché nella sua veste di direttore del quotidiano ha omesso di “esercitare il controllo necessario a impedire che venisse offesa la reputazione di Shawan Jabarin mediante la pubblicazione dell’articolo intitolato: Israele

contro Laura Boldrini: “Ha invitato a Montecitorio ong accusate di terrorismo”.
In particolare, scrive la pm, nel servizio senza firma, messo in rete il 22 dicembre del 2021

Caterina Malavenda e Nicola Quatrano

dell’edizione online del Corsera , “venivano riportate le accuse di terrorismo mosse nei confronti di Jabarin da parte dell’ambasciata israeliana, senza dare conto che lo stesso non era mai stato condannato per attività terroristiche ma anzi era componente del comitato consultivo di Human rights watch”. 
Mocciaro aggiungeva inoltre che “veniva altresì riportato che l’ambasciata israeliana accusava Jabarin ‘di avere organizzato e compiuto personalmente un attentato nel quale è stata uccisa una giovane israeliana, Rina Shnerb, il cui crimine era la sua identità ebraica’, quando invece la sede diplomatica israeliana aveva attribuito la responsabilità dell’attentato a un diverso soggetto, Arbid Samer, legato all’associazione ‘Addameer’, diversa dall’associazione ‘Al Haq’ della quale Jabarin è direttore generale”.
Tre mesi dopo la pubblicazione dell’articolo Shawan Jabarin, assistito dall’avvocato Nicola Quatrano del foro di Napoli, ha presentato querela alla procura della Repubblica di Milano contro i responsabili dell’articolo del Corriere della Sera.
Jabarin ricorda di essere un attivista palestinese, residente a Ramallah nei territori palestinesi occupati, impegnato nella difesa dei diritti umani e direttore della ong Al-Haq, che da quaranta anni documenta le violazioni dei diritti commesse sia dalle forze israeliane che da quelle palestinesi.
Dal 22 ottobre 2021 il governo israeliano – scrive l’attivista - ha intensificato le sue attività repressive nei confronti delle organizzazioni palestinesi di difesa dei diritti umani, divulgando accuse totalmente infondate contro le stesse e i loro dirigenti e attivisti definendo

Laura Boldrini, Davide Vecchi

ufficialmente alcune organizzazioni come terroriste”.
L’obiettivo della disinformazione mira soprattutto a fare in modo che i partner europei interrompano il sostegno finanziario

alle associazioni umanitarie.“Le gravi violazioni dei diritti umani dei palestinesi – continua Jabarin - operate da Israele sono state documentate da Amnesty International seconda la quale in Palestina vige una situazione di apartheid. Per raccogliere informazioni sulla situazione creatasi il Comitato per i diritti umani della Camera dei deputati, costituito in seno alla commissione Affari esteri e presieduto dall’ex presidente della Camera Laura Boldrini ha audito lunedì 20 dicembre in videoconferenza alcuni responsabili delle ong palestinesi, tra cui il sottoscritto”.
Immediata la reazione di Israele che attraverso l’ambasciata in Italia diffonde una nota di durissima critica lanciata dall’agenzia Askanews, diretta da Gianni Todini, con il titolo: “Shock per invito Boldrini a terroristi Fplp” / “È riconoscimento del terrorismo” Italia tagli ogni legame con loro. Il 22 dicembre il quotidiano di via Solferino “riporta acriticamente e supinamente segnala Jabarin – (e addirittura altera in senso ancora più diffamatorio nei miei confronti) le affermazioni false e gravemente lesive della mia onorabilità e reputazione divulgate dall’ambasciata di Israele a Roma”. E insiste sulle gravissime responsabilità del giornale: “la redazione politica del Corriere della Sera (che è il principale quotidiano italiano) avrebbe dovuto effettuare le dovute verifiche appurando che, al di là delle falsità veicolate dall’ambasciata di un paese straniero, io non sono mai stato in vita mia condannato per attività terroriste. La redazione del Corriere della Sera avrebbe potuto verificare con un semplice click su Google e avrebbe dovuto comunicarlo ai suoi lettori. L’articolo ha quindi divulgato una informazione totalmente falsa come confermato dal mio certificato del

casellario giudiziario”.
La nota con notizie non vere dell’ambasciata di Israele non è stata ‘trascritta’ soltanto dal Corriere della Sera ma anche da diversi altri media. Tra questi, Libero,

Francesco Lo Voi e Marcello Viola

diretto da Mario Sechi, e il Tempo, guidato da Davide Vecchi, Nei confronti dei due quotidiani Jabarin ha presentato querela alla procura della Repubblica di Roma, guidata da Francesco Lo Voi. Per ora però non ci sono notizie perché evidentemente la velocità dei sostituti romani è diversa da quella dei colleghi milanesi diretti da Marcello Viola.