Capacchione a Napoli,
Esposito con Di Pietro

CHIUDE CON IL giornalismo e sceglie la politica Marco Esposito, numero uno dell’economia del Mattino: dal primo dicembre, con sei mesi di aspettativa, lascia le stanze di via Chiatamone e diventa responsabile Mezzogiorno dell’Italia dei Valori, il movimento politico guidato da Antonio Di Pietro, che lo candiderà nel prossimo marzo alle elezioni regionali.
Esposito arriva il primo luglio del 2000 al Mattino, diretto da Paolo Gambescia. Al neo assunto Iustitia dedicò una schedina che riproponiamo.

Nato nel luglio del ’63, Esposito è un “napoletano che torna a casa dopo un decennio speso tra Milano e Roma. Ha alle spalle una laurea in Scienze politiche e scrive il primo pezzo nel 1984 sul mensile La Voce della Campania, poi collabora con il Giornale di Napoli. Dall’88 al ’90


Marco Rossi Doria e Ivan Scalfarotto

lavora all’ufficio del personale dell’Alfa Avio di Pomigliano d’Arco. Nel 1991 si mette in aspettativa e, con Alfonso Ruffo, Enrico Sbandi e Francesco Benucci, fonda il Denaro; un anno dopo si trasferisce in Lombardia, assunto come praticante a Milano Finanza. Nel ’94 va a lavorare con Indro Montanelli alla Voce, per poi passare alla redazione napoletana guidata da Antonello Velardi. Dopo la chiusura della Voce collabora al Messaggero, al Corriere della sera e al Mondo; nel giugno del ’97 viene assunto alle pagine economiche di Repubblica”.
Negli oltre nove anni trascorsi al Mattino Esposito non si è mosso dalla stanza dell’economia ed è stato a lungo cdr. Nella piccola storia del Mattino resterà come componente del comitato di redazione, con Daniela De Crescenzo e Pietro Treccagnoli, che con due mosse ha traghettato il giornale verso una dimensione definitivamente locale: la chiusura della redazione romana; tagli che hanno portato l’organico giornalistico al di sotto delle cento unità. Per la precisione, va anche detto che in calce al discusso accordo sullo stato di crisi la firma della De Crescenzo non c’è, ma la cronista si è limitata a esprimere il suo dissenso con una lettera ai redattori e non con le dimissioni.
Perché Esposito sceglie la politica? “Ho sempre fatto un giornalismo di cronaca e di battaglia, – è la risposta di Esposito – e continuerò ad


Indro Montanelli

occuparmi del Mezzogiorno, anche se da un altro versante. Del resto, per me la politica è una passione e mi sono impegnato in prima persona ogni volta che ho potuto: dopo la vittoria di Berlusconi alle politiche del 2001 ho preso una tessera ‘emozionale’ del Pds a Roma, dove allora vivevo, alla sezione di via dei Giubbonari; nell’estate del 2005 ho organizzato un comitato per raccogliere le firme per Ivan Scalfarotto in corsa alle primarie contro Prodi e altri big; sono stato

tra i fondatori del partito ‘Decidiamo insieme’ che nella primavera 2006 ha candidato Marco Rossi Doria a sindaco di Napoli”.
Esposito non lo dice, anche perché è ancora un dipendente del Mattino, ma la tribuna del giornale ora gli va stretta e non gli consentirebbe già da oggi, e probabilmente ancora di più in futuro, battaglie come quelle fatte negli anni scorsi sulle assicurazioni, la fiscalità, il federalismo.
Ma come nasce la scelta dell’Italia dei Valori? “La mia decisione scaturisce da due motivi: l'Idv è un partito che cresce, vuole dare spazio concreto a esponenti della società civile e con i cui dirigenti c’è una sintonia perché sono convinto, come loro, che con Berlusconi l’Italia stia vivendo in una situazione parademocratica; dal 1992 ho un rapporto solido con il senatore Elio Lannutti, fondatore e presidente dell’Adusbef, una delle principali associazioni dei consumatori. Con lui ho parlato del mio interesse per un’esperienza nuova. Mi ha indirizzato ai riferimenti campani dell’Idv, Antonio Palagiano e Nello Formisano, e Palagiano mi ha fissato un appuntamento romano con Di Pietro che ho incontrato il 29 ottobre. Sono in aspettativa da dicembre perché il direttore del Mattino mi ha chiesto di seguire la fase di preparazione e avvio, il 18

novembre, della nuova grafica”.
Il 31 maggio prossimo scade l’aspettativa. È possibile un rientro al Mattino? L’aspettativa dura sei mesi e sono ottimista perché tutte le cose che ho fatto finora sono andate bene. Sto preparando un


Elio Lannutti (*) e Antonio Palagiano (**)

seminario sul federalismo fiscale e mi impegnerò nella campagna per le regionali. L’Idv potrebbe conquistare sei seggi, tre a Napoli e tre nelle altre province e io andrò a cercarmi le preferenze elettore per elettore”.
E torniamo a chi al Mattino rimane. Il direttore Virman Cusenza contava di far partire insieme la nuova veste del giornale, disegnata dalla spagnolo Sergio Juan e dal redattore grafico e vignettista Riccardo Marassi, e la riorganizzazione dei settori. Ha dovuto rinviare poi la seconda operazione per attendere a gennaio il rientro in redazione di Armando Borriello. L’undici novembre nell’incontro con il comitato di redazione (ne fanno parte Marisa La Penna, Daniela Limoncelli, Salvo Sapio, per la sede di Salerno Fulvio Scarlata e per i collaboratori Antonino Siniscalchi) ha comunicato le variazioni delle pagine e i numeri degli spostamenti, ma non i nomi, con l’eccezione di Rosaria Capacchione, che proveniente da Caserta ha già preso servizio a Napoli, dove si occupa di giudiziaria. 
Tra i primi impegni c’è stato il servizio sulla richiesta di arresto per Nicola Cosentino, nel Pdl favorito per la presidenza alle regionali della prossima primavera. Ma è opportuno che chi è stata sei mesi fa candidata dello schieramento opposto alle elezioni europee si occupi delle vicende giudiziarie del coordinatore regionale del Pdl? Un dubbio dal quale forse i vertici del


Riccardo Marassi e Antonello Velardi

giornale e i responsabili della cronaca non sono stati neanche sfiorati.
Per quanto riguarda la foliazione il dato più significativo è l’aumento di due pagine per la cronaca di Napoli e per l’edizione di Salerno, con l’evidente volontà di Cusenza di sferrare un attacco alla

Città, il quotidiano del gruppo L’Espresso leader nella provincia più importante della Campania, dopo Napoli. Per liberare due pagine nel secondo dorso sono state spostate nel primo le pagine dei trasporti e delle rubriche.


(*) Da www.eliolannutti.it
(**) Da www.comunedibologna.it