Il Messaggero non
reintegra, ma paga

VA AVANTI IL confronto aspro tra la giornalista Barbara Nardacchione e i vertici del Messaggero, confronto che ha fatto registrare nelle ultime settimane due novità importanti.
La prima. I contendenti si ritroveranno nelle aule del tribunale di Roma perché il licenziamento, comunicato a luglio da Albino Majore,  presidente del Messaggero spa, subito dopo la sentenza che disponeva la riassunzione della Nardacchione, è stato immediatamente impugnato e nei prossimi giorni saranno noti il magistrato che se ne occuperà e la data della prima udienza.
La seconda novità. Con la sentenza del giugno scorso il giudice Paola Giovine di Girasole non solo ha reintegrato la cronista, ma ha anche condannato la società a pagare 260mila euro lordi per le retribuzioni maturate dal licenziamento. Per quattro mesi Majore aveva tenuto serrati i cordoni della

borsa, poi qualche settimana dopo l’ordinanza della corte d’appello di Roma che ha respinto la richiesta di sospensione dell’esecutività della sentenza, ha improvvisamente ottemperato alla decisione del giudice, pagando per intero la somma dovuta.
E torniamo al licenziamento, che Majore fa scaturire da tre “motivi oggettivi”: “la struttura presso la


Marino Maffei e Barbara Nardacchione

quale lei era impiegata a Caltanet (il portale del gruppo Caltagirone, ndr) ha visto la completa soppressione di tutte le funzioni analoghe a quella da lei svolta”; “allo stato non esiste presso il Messaggero spa una analoga dotazione organica”; “non è nemmeno possibile la sua utilizzazione in funzioni di redattore, neppure presso altre nostre strutture, anche periferiche, atteso che l’organico è già in esubero e non vi è alcuna disponibilità occupazionale”.
“L’impugnativa di licenziamento – spiega Marino Maffei, che con l’avvocato romano Giuseppe Nobile assiste la giornalista, mentre il Messaggero è difeso dall’avvocato Patrizia Mittiga Zandri – si fonda su due argomentazioni: l’insussistenza di un giustificato motivo oggettivo; il divieto, previsto dalla legge, di licenziamento in caso di gravidanza e puerperio, gravidanza che abbiamo anche certificato alla società sin da luglio”. Un'ultima notizia: Barbara Nardacchione ha avuto una bambina, si chiama Stefania.