Per la bufala del Roma
querela e risarcimento

IL 19 NOVEMBRE i direttori del Roma aprono il giornale con una notizia che sembra uno scoop e si rivelerà una bufala. Vediamo la notizia: tra gli indagati per la caduta di pietre dai cornicioni della galleria Umberto I che il 9 luglio del 2014 uccisero un ragazzo di quattordici anni, Salvatore Giordano, c’è Mariano Bruno, del quale il quotidiano che fu di Achille Lauro, ricorda che “è stato nominato dal sindaco Luigi De Magistris rappresentante della Città metropolita nel consiglio di indirizzo del teatro San Carlo”.
E in prima pagina, con una scelta davvero discutibile, vengono pubblicate affiancate le foto di Bruno e del ragazzo morto.
Nell’articolo in pagina interna l’anonimo estensore dell’articolo traccia dell’indagato una biografia dettagliatissima: “cinquantenne, commercialista, partner della Deloitte, azienda di servizi per la consulenza e la revisione contabile, console onorario del principato di Monaco a Napoli, segretario generale del corpo consolare di Napoli, componente del

consiglio dell’Ordine dei commercialisti napoletani con competenze specifiche per quel che riguarda le aziende no profit”. Aggiunge ancora: “è nella squadra di governo dell’Unione industriali di Napoli in qualità di vice presidente con le deleghe per fisco, finanze e agenda digitale, ed è anche nella deputazione della Cappella del tesoro di San Gennaro, oltre ad essere Grande ufficiale della Repubblica”. 
Il ritratto è esatto e completo, la notizia è

Il Rome del 19 novembre

sbagliata: l’indagato è un omonimo che è stato amministratoredel condominio di piazzetta Matilde Serao. “È un errore gravissimo, – commenta con Iustitia il vice presidente di Confindustria Napoli – tutte le notizie vanno verificate con cura, quelle che aprono la prima pagina di un quotidiano vanno verificate ‘di più’. I giornalisti del Roma hanno recuperato su Internet la mia biografia, ma non hanno verificato l’età dell’indagato che è certamente diversa dalla mia. Ho segnalato lo svarione al presidente dell’Ordine dei giornalisti campani Ottavio Lucarelli, ma a distanza di oltre due settimane non ho ancora ricevuto notizie”.
Quattro giorni dopo la pubblicazione della ‘bufala’ il Roma ha messo in prima pagina e all’interno la rettifica con le scuse, dando spazio alla precisazione della Deloitte, al comunicato di solidarietà al vice presidente dell’Unione industriali partenopea, e alla lettera inviata dall’avvocato Sergio Cardaropoli, per conto di  Bruno, che scrive di “messaggio informativo devastante quanto a portata diffamatoria per una personalità di spicco che riveste cariche istituzionali e che occupa molte posizioni di alto prestigio sia a livello regionale che nazionale”.
In risposta alla mia diffida – dichiara Mariano Bruno – ho ricevuto una lettera da un avvocato che assiste Antonio Sasso (direttore editoriale del Roma, mentre il responsabile è Pasquale Clemente e il vice direttore Roberto Paolo, ndr) con la quale mi informava che Sasso non ha nessun rapporto con il giornale dal momento che è pensionato e chiedeva di non procedere con azioni giudiziarie. Ma l’impaginazione e il testo dell’articolo rappresentano per me un rilevantissimo danno di immagine. Sono già pronti l’esposto querela, affidato al penalista Gaspare Lo Schiavo, che verrà presentato ai primi giorni di gennaio, e la richiesta di risarcimento, seguita dall’avvocato Cardaropoli, per una somma che stiamo definendo, comunque non inferiore ai centomila euro”.