Eletto il comitato di
redazione all'Ansa

SI È CONCLUSO all’Ansa il lungo iter per il rinnovo del comitato di redazione. Gli eletti sono: Daniele Marchetti (del settore Multimedia), Maria Antonietta Avolio (Politico parlamentare), Francesco Gerace (Dea, documentazione elettronica Ansa) per la redazione centrale; Alessandro Logroscino (Belgrado) per le sedi estere; Roberta Celot

(Cagliari) e Alessandro Sgherri (Catanzaro) per le redazioni regionali; Antonella Mosca per i collaboratori.
Dai dati emerge che l’affluenza alle urne non ha raggiunto l’ottanta per cento se si calcolano redattori e praticanti, percentuale che scende sotto il settanta per cento con i collaboratori. “I dati – è la lettura di un redattore ex sindacalista – segnano una bocciatura del cdr uscente: l’unica rieletta è Maria Antonietta Avolio che ha incassato comunque una perdita secca di decine e decine di


Guido Columba

preferenze; addirittura debacle per Guido Columba, più volte presente nel cdr, piazzatosi terzo dei non eletti e ultimo tra i componenti del comitato di redazione uscente, preceduto anche da Loredana Colace, che ottenuto 84 voti, alcune preferenze in più rispetto alla tornata precedente non sufficienti però per essere eletta, ma segnale di apprezzamento per i suoi tentativi di isolata resistenza alle forzature operate dall’azienda. La bocciatura del cdr non ha però modificato granché gli equilibri del nuovo cdr perché la moltiplicazione delle candidature ha frammentato il voto, consentendo a gruppi di potere consolidato di gestire meglio il gioco delle preferenze”.
Detto del risultato negativo di Guido Columba, nato a Bolzano sessantuno anni fa, professionista dal ’71, segretario dei cronisti romani, ma soprattutto guida storica dell’Unione nazionale dei cronisti italiani, che lo hanno rieletto per acclamazione presidente all’ultimo congresso, tenuto a Genova nel


Boris Biancheri

novembre del 2004, passiamo all’altro risultato sorprendente: le 161 preferenze di Roberta Celot, che ne fanno la candidata più votata, se si esclude il rappresentante delle sedi estere, Logroscino, in pista senza avversari.
Natali trevigiani, quarantaquattro anni ad aprile, da quindici professionista, la Celot muove i primi passi come collaboratrice della Tribuna di Treviso, quotidiano del Gruppo L’Espresso, e di due emittenti storiche del Veneto: Antenna 3 e Radio Alfa; diventa corrispondente dell’Ansa e viene

assunta nel ’92 alla sede di Venezia per occuparsi di cronaca giudiziaria; qualche anno più tardi si trasferisce a Roma, quindi il passaggio a Cagliari, dove è capo servizio aggiunto, numero due della sede sarda guidata da Giorgio Greco.
E ridiamo la parola all'ex sindacalista: “L’Ansa ha bisogno di una scossa: i redattori devono recuperare l’esprit de maison, l’orgoglio di appartenenza: essere all’agenzia per una scelta e non come ripiego. Questa scossa non può venire dal solo direttore, le cui mosse cominceremo a misurare a breve con la risistemazione dell’ufficio centrale, un nodo decisivo dell’organizzazione del lavoro, via via svuotato negli ultimi anni; a fine febbraio resteranno soli il responsabile dell’ufficio Riccardo Bodo e Manuela Pangrazio, perché Paolo Di Tullio va in pensione e Claudio Mori si trasferisce a Milano. Sul

versante giornalisti c’è da sistemare i precari e riconoscere fino in fondo ai colleghi il lavoro che svolgono, cominciando a puntare i piedi per far pagare il premio di produzione del 2006 che l’azienda ha congelato in attesa della firma del contratto".
" Dal nuovo cdr - continua il redattore dell'Ansa - mi aspetto uno scatto d’energia: fare sindacato non è uno sport o un hobby, è un impegno serio, chi ha problemi, anche personali, si faccia da parte. Mi aspetto un confronto vero, e se occorre duro, con i


Mario Rosso

vertici dell’Ansa, dal presidente Biancheri all’amministratore Rosso, con meno appiattimenti sull’azienda e meno opposizioni di pura facciata, che si esauriscono con lo stilare qualche comunicato blandamente critico. Ma soprattutto mi aspetto un impegno convinto e costante per riportare il notiziario generale al centro dell’attività dell’agenzia, un punto sul quale, a mio giudizio, si gioca il nostro futuro: dobbiamo tenere conto del mercato, dobbiamo tenere conto dei bilanci, ma non possiamo inflazionare il notiziario generale con iniziative che alla lunga finiscono per essere distorcenti, non possiamo subire il bombardamento di business e microbusiness che snaturano il ruolo dell’Ansa, trasformandola da agenzia di notizie in agenzia di pubbliche relazioni”.