A Pomigliano cannoni
contro l’informazione

VIVIAMO TEMPI sempre più violenti e i rappresentanti delle istituzioni non fanno eccezione. Il primo febbraio il Mattino, a pagina 32 dell’edizione Nord, pubblica un articolo a tre colonne di Pino Neri dal titolo: “Sindaco rimuove il capo dei vigili / Ora lavora ai servizi burocratici”. Il cronista scrive che Raffaele Russo, ottantacinque anni ad agosto, al settimo mandato da sindaco di Pomigliano d’Arco (il primo risale al 1980 quando era socialista, l’ultimo con liste civiche di centro destra) ha rimosso dall’incarico il capo della polizia municipale Luigi

Maiello e ha avviato un procedimento per dichiararlo decaduto dall’impiego.
Nel servizio viene ricordato che Maiello con le sue indagini ha portato al sequestro di

Luigi Maiello e Carmine Medici

fabbricati sorti, secondo gli inquirenti, con lottizzazioni abusive e false documentazioni e alla chiusura di tutte le imprese funebri di Pomigliano, Casalnuovo e Castello di Cisterna. “I provvedimenti del sindaco - denuncia Carmine Medici, avvocato di Maiello – hanno una chiara matrice ritorsiva”. E solidarietà al capo dei vigili arriva dai consiglieri comunali dell’opposizione, Vito Fiacco Fender e Marco Iasevoli.
L’articolo non piace al sindaco. E Russo che fa? Contatta il direttore del Mattino? Scrive una lettera al giornale per chiedere una immediata e ampia rettifica delle notizie pubblicate? No, decide di rispondere alle tre colonne di taglio basso del giornale armando un cannone. Il primo febbraio convoca “alle 17,02” una riunione della giunta e fa approvare all'unanimità una delibera con la quale si dà mandato all’ufficio legale del comune di querelare il Mattino, l’autore del servizio, i consiglieri Fiacco Fender e Iasevoli e l’avvocato Carmine Medici.
Russo poi ci ripensa, pericoloso portare la guerra in consiglio comunale, e scrive sulla pagina Facebook di Iasevoli: “mi dispiace per lui ma mai l’amministrazione comunale ha denunciato il consigliere comunale ma non la ha nemmeno pensato”. Non è vero: non soltanto ha pensato di querelarlo ma lo ha anche scritto nella delibera.
Ma perché dal sindaco e dalla giunta parte una risposta così violenta? La spiegazione è forse contenuta nelle quattro righe che chiudono l’articolo del Mattino: il responsabile nazionale del sindacato di polizia locale Ivano Leo auspica “un intervento del procuratore Gratteri. Questo è il vero terrore: con tutti gli intrecci tra mondo degli affari e gruppi malavitosi scoperchiati dalle indagini del capo della polizia municipale l’arrivo del procuratore potrebbe avere un effetto devastante.
Torniamo a Pino Neri entrato nel mirino di un cannone. Napoletano, cinquantasei anni, sposato, un figlio, Sergio, di 18 anni, è nato e cresciuto nel quartiere Arenella per poi andare a vivere a Ponticelli.

Vito Fiacco Fender e Marco Iasevoli

Nel 1989, a poco più di venti anni, Neri comincia a lavorare per il Mattino, allora diretto da Pasquale Nonno, nelle redazioni di Torre del Greco, Nola, Frattamaggiore dove rimane fino

al 1996 quando vengono chiuse. Da allora è corrispondente da Pomigliano e dai comuni vicini e copre tutti i settori; ha scritto per il giornale cartaceo e per l’online oltre novemila articoli. È pubblicista dal 1991 e professionista dal 2005 con un praticantato d’ufficio.
Che succede se arriva la querela? In trentacinque anni di attività Neri è stato più volte minacciato, anche con manifesti, e comunque non dovrebbe avere preoccupazioni perché il servizio è completo ed equilibrato e soprattutto perché al suo fianco non potrà non avere il Mattino, a cominciare dal direttore Francesco De Core, e il Sindacato unitario dei giornalisti campani, con la segretaria Geppina Landolfo e il segretario aggiunto della Fnsi Claudio Silvestri.