Repubblica
cambia sede

DOPO SEDICI ANNI Repubblica Napoli cambia sede e si sposta di sette ottocento metri, da piazza dei Martiri alla Riviera di Chiaia, tra piazza San Pasquale e Villa Pignatelli, dal settecentesco palazzo Partanna al seicentesco palazzo Ruffo della Scaletta, costruito dai nobili Carafa. Il trasloco dovrebbe

avvenire il 24 giugno.
Secondo le voci che circolano in redazione il cambio, fortemente voluto dal responsabile di Repubblica Napoli Giustino Fabrizio, avviene per tre motivi: la nuova sede, su due livelli, ha 120 metri quadrati in più dei 530 di piazza dei


Giustino Fabrizio, Gianni Lettieri e Eugenio Scalfari

Martiri; consente una migliore organizzazione del lavoro (per di più a palazzo Ruffo c’è anche la Manzoni, la concessionaria della pubblicità di Repubblica); costa meno.
Il contratto con il proprietario dell’appartamento di palazzo Partanna, l’Unione industriali di Napoli presieduta da Gianni Lettieri, scade il primo luglio, ma all'Unione contavano sul rinnovo, anche se, dopo un primo incontro nel 2005 tra Fabrizio e il direttore generale dell’Unione Angelo Alberto Mastinu per discutere del nuovo contratto, da Repubblica non sono più arrivati segnali.
Quando nel 1990 l’Unione fittò la sede al quotidiano di Scalfari il presidente degli industriali napoletani Salvatore D’Amato si beccò un duro attacco in prima pagina dal direttore del Mattino Pasquale Nonno, in allarme per lo sbarco di Repubblica a Napoli. Ma D’Amato tirò diritto per la sua strada chiarendo che era un buon affare; si parlò di un canone mensile di trenta milioni di lire. Questa volta i vertici dell’Unione preferiscono non rilasciare commenti; non c’è dispiacere, fanno sapere, ma certo non fa piacere e il trasloco è stato in qualche modo una sorpresa, anche se Repubblica aveva in un primo momento annunciato per aprile il cambio di sede.
Per l’Unione è stata forse una sorpresa ma da anni, ciclicamente, i responsabili di Repubblica si sono messi alla ricerca di una nuova sede, perché palazzo


Napoli. Al primo piano di palazzo Ruffo la sede di Repubblica

Partanna veniva considerato troppo oneroso: qualche anno fa l’allora redattore capo Luigi Vicinanza aveva visto un appartamento nel palazzo dell’Enel a via San Tommaso

d’Aquino, soluzione scartata perché giudicata poco prestigiosa; l’anno scorso Fabrizio aveva visitato un ufficio a via Chiatamone, nel palazzo che ospita il Roma.
Per i redattori il trasferimento non comporta i problemi registrati a Roma con lo spostamento dalla centralissima piazza Indipendenza a largo Fochetti; in questo caso ci si allontana di poco da piazza dei Martiri, ma ci sono soluzioni più razionali e maggiore spazio (“nel salone – dice uno dei deskisti – eravamo costretti a lavorare in quattordici”); quindi tutti d’accordo sul cambio, compreso il fiduciario Edoardo Scotti, salvo qualche isolato mugugno (la cronista di nera Irene De Arcangelis, che aveva una stanza da sola).
Chi invece è decisamente soddisfatto della nuova soluzione è Fabrizio. Convinto che la vecchia sede fosse poco operativa e che la nuova consentirà un salto di qualità, si è occupato con cura della logistica. Al primo piano ha piazzato la segreteria guidata sin dalla nascita di Repubblica Napoli da Mariella Mancusi con Valeria Esposito, Mario Gallotti, Antonella Montuoro e Luisa Maione. Ha promosso di fatto Rosaria Paolillo, in anni lontani segretaria alla redazione dell’Unità di via Cervantes, affidandole la sua segreteria personale, e al piano nobile, nelle cinque stanze che affacciano sulla Riviera di Chiaia ha sistemato i giornalisti: nelle prime due stanze gli ‘scrittori’:

Marco Azzi, Patrizia Capua, Stella Cervasio, Irene De Arcangelis, Dario Del Porto, Roberto Fuccillo, Ottavio Lucarelli, Conchita Sannino e due redattori senza contratto, il precario storico Antonio Tricomi e il neoprecario Angelo Carotenuto (per


Francesco Rasulo, Edoardo Scotti e Antonio Tricomi

uno dei due dovrebbe arrivare in tempi brevi l’assunzione con il trasferimento definitivo di Marco Sarno a Roma, a Repubblica.it); nella terza stanza la postazione dei deskisti: il vicario Ottavio Ragone, il neo capo servizio Francesco Rasulo, Edoardo Scotti, Giovanni Marino, Daniela D’Antonio e Giantomaso De Matteis, mentre il redattore capo articolista Antonio Corbo ha una stanza al piano inferiore; nella quarta stanza ci sono gli archivisti Aldo Giannico e Patrizia Illuminato e la segretaria del redattore capo; nell’ultima, quella con il camino, c’è Giustino Fabrizio.