Ordine, da marzo
senza segretario

L’ORDINE DEI GIORNALISTI della Campania da tre mesi, da quando a fine marzo è scomparso Francesco Bufi, non ha il segretario e sono andati finora a vuoto tutti i tentativi di sostituirlo compiuti nelle diverse sedute del consiglio convocate fino ad oggi. Due le ipotesi in discussione. Da un lato c’è Corsi, presidente in carica dal 1989, che candida, con il consenso

dell’interessato, Franco Landolfo ed è una candidatura singolare perché a febbraio Landolfo si è dimesso da tesoriere per protesta contro i tentativi di Corsi di forzare l’ordine cronologico nell’esame delle richieste di iscrizione al registro dei praticanti.


Vittorio Dell'Uva, Ottavio Lucarelli e Carlo Verna

Dall’altro lato c’è il tandem formato da Ottavio Lucarelli e Carlo Verna, subentrato a Bufi, che spinge per l’elezione di Lucarelli perché pensa che a un anno dal rinnovo del consiglio è preferibile tenere a bagnomaria il pensionato Corsi in evidente difficoltà (ha perso la battaglia giudiziaria per rimanere altri due anni in Rai ed è alle prese con vicende giudiziarie piuttosto gravi), ed è sufficiente accaparrarsi la poltrona di segretario, una sorta di pole position per raccogliere nel giugno 2007 l’eredità di Corsi.
In questo braccio di ferro diventano decisivi i tre pubblicisti: Domenico Castellano, Maurizio De Tilla e Domenico Santonastaso. Castellano è ultraprudente, De Tilla e Santonastaso non sembrano molto interessati alla vicende ordinistiche tanto da aver disertato la gran parte delle riunioni tenute nell’ultimo anno.
Sulla carta il tandem Lucarelli-Verna e la terna dei pubblicisti ha la maggioranza in consiglio e potrebbe eleggere il suo segretario. Se il voto fino ad oggi non c’è stato, è evidente che il blocco dei pubblicisti non è più


Maria Chiara Aulisio, Franco Landolfo e Elio Scribani

compatto, almeno all’Ordine regionale. Una lettura confermata da uno dei consiglieri fedeli al presidente: “Si dà ormai per scontato che bisogna parlare di dopo-Corsi, ma le riunioni del consiglio di questi ultimi mesi dimostrano che dobbiamo parlare anche di dopo-

Castellano, che dopo trent’anni di egemonia incontrastata sta dimostrando di non avere più il controllo dei pubblicisti. In ogni caso penso che nella prossima riunione del 26 giugno un segretario andrà eletto. Bisogna smetterla col giochino di alzarsi quando si affronta il nodo dell’elezione del segretario per far mancare il numero legale. Si voti e democraticamente si elegga chi ottiene più preferenze”.
Resta intanto in piedi la questione di Verna rimasto all’Ordine pur essendo oberato da impegni professionali, sindacali e familiari. Interpellato da Iustitia sull’ipotesi di dimissioni dal consiglio dell’Ordineaveva dichiarato: “Penso di decidere entro la prima metà di maggio, d’intesa con i giornalisti della mia componente e con quelli di Autonomia, se rimanere al consiglio o far subentrare Vittorio Dell’Uva,”; poi il silenzio e, ai primi di giugno la partenzaper seguire i mondiali di calcio in Germania.
Un silenzio grave quello di Verna perché alle elezioni del 2004 la sua componente presentò insieme ad Autonomia e solidarietà una lista unica,

chiamata “Cambiamo”; e il contributo di Autonomia fu decisivo per eleggere al consiglio nazionale Maria Chiara Aulisio, che prevalse d’un soffio su Elio Scribani. “Trovo già singolare – dichiara Enzo Palmesano, con Patrizia Capua e


Domenico Castellano, Enzo Palmesano, Domenico Santonastaso

Antonio Fiore componente della segreteria campana di Autonomia – che Verna, a oltre due mesi dal suo insediamento, non abbia preso contatto con nessuno di noi. Troverei ancora più singolare la scelta di decidere in solitudine, o con qualche amico, come affrontare l’ultimo anno di un consiglio in panne e nel mirino della magistratura”.