Giuseppe Scialla è incompatibile?

Tra le numerose funzioni del Garante dell'infanzia della Regione Campania (guidata da Vincenzo De Luca) - di sicuro tutte svolte egregiamente dal professore Giuseppe Scialla - vi è quella di vigilare "sulla programmazione televisiva, affinché siano salvaguardati e tutelati i minori sia sotto il profilo della percezione infantile che in ordine alla rappresentazione dell’infanzia stessa, allo scopo di segnalare alla Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, le eventuali trasgressioni commesse in coerenza con il codice di autoregolamentazione della RAI".
Tuttavia, il professore Scialla (ma anche la Regione) dovrebbe sapere che sul tema già vigila il Comitato di applicazione del codice di autoregolamentazione media e minori del ministero dello Sviluppo economico, codice peraltro non realizzato dalla Rai, bensì promosso nel 2002 dall'allora ministro delle Telecomunicazioni Maurizio Gasparri e sottoscritto da quasi tutte le emittenti televisive nazionali.
Singolare la confusione presente sul sito della Regione dedicato al Garante dell'infanzia, considerato che da qualche mese il professore Scialla è entrato a far parte, "ad abundantiam", proprio dello stesso Comitato del Mise. Ma qualcuno osserva che, forse, il garante dell'infanzia campano non potesse essere nominato nell'organismo del Mise.
La legge 12 luglio 2011 numero 112 istitutiva dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, prevede espressamente al comma 3 dell'articolo 2 (Modalità di nomina, requisiti, incompatibilità e compenso del titolare dell’Autorità garante) che "per tutta la durata dell’incarico il titolare dell’Autorità garante non può esercitare, a pena di decadenza, alcuna attività professionale, imprenditoriale o di consulenza, non può essere amministratore o dipendente di enti pubblici o privati né ricoprire altri uffici pubblici di qualsiasi natura o rivestire cariche elettive o incarichi in associazioni, organizzazioni non lucrative di utilità sociale, ordini professionali o comunque in organismi che svolgono attività nei settori dell’infanzia e dell’adolescenza".
Orbene, la norma nazionale dovrebbe applicarsi anche nei confronti dei garanti regionali. Infatti, analoga nomina effettuata dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, e cioè quella del Garante dell'infanzia del Lazio Jacopo Marzetti a componente della "squadra speciale di giustizia per la protezione dei minori" istituita il 22 luglio 2019, fu aspramente criticata e contestata dall'allora Garante dell'Infanzia nazionale, giudice Filomena Albano, che nell’occasione così
si espresse
: "la legge istitutiva dell'Autorità garante prevede espressamente l'incompatibilità rispetto ad altri incarichi per le autorità di garanzia e richiede per i garanti i medesimi requisiti di indipendenza, autonomia ed incompatibilità rispetto ad altre mansioni. Mi stupisco che ci siano garanti regionali che li ricoprano".

Duca Lamberti

 
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