Mancuso, Del Gaudio,
Cascini: ko in appello

ANCHE IN APPELLO incassano un ko i magistrati Francesco Cascini, Marco Del Gaudio e Paolo Mancuso che chiedevano la condanna per diffamazione dei giornalisti Paolo Chiariello, Giuliano Ferrara, Augusto Minzolini, del direttore Carlo Rossella e dell’editore Mondadori per alcuni articoli pubblicati dal settimanale Panorama il 9 maggio del 2002. Sono trascorsi dodici anni, ma la storia potrebbe non essere finita perché c’è

l’eventualità di un ricorso in Cassazione, anche se due sentenze sono un muro difficile da scalare.
Ricapitoliamo in breve la storia. Nel maggio 2002 Panorama dedica quattro articoli (con gli autori citati in appello c’è anche Bianca Stancanelli) alle vicende della procura di


Paolo Chiariello e Marco Del Gaudio

Napoli centrati su due aspetti: le indagini, affidate ai sostituti Cascini e Del Gaudio coordinati dal procuratore aggiunto Mancuso, sui pestaggi della polizia in occasione del Global Forum tenuto a Napoli il 7 marzo del 2001 e i contrasti aspri tra il procuratore di Napoli Agostino Cordova e un gruppo numeroso di sostituti che in 64 nell’autunno del 2001 avevano chiesto al Consiglio superiore della magistratura il trasferimento d'ufficio del procuratore.
Il 22 maggio del 2006 arriva la decisione del tribunale di Roma favorevole ai giornalisti e il 5 maggio scorso viene depositata la sentenza della prima sezione civile della corte d’appello (presidente Corrado Maffei, consiglieri Roberto Cimorelli Belfiore, relatore, e Luigi Fabrizio Augusto
Mancuso
) che rigetta l’appello presentato dai magistrati.
La parte dedicata ai motivi della decisione comincia ricordando che in primo grado, secondo il tribunale, “le espressioni specificatamente contestate costituivano chiara ed evidente manifestazione critica operata dai giornalisti in ordine a fatti di particolare rilevanza, senza ricorso a termini offensivi”.
Il secondo passaggio serve a tirare fuori dal processo Giuliano Ferrara. L’appello contro il direttore del Foglio “è inammissibile”; andava proposto entro l’anno, ma la sentenza è del 22 maggio 2006 e l’appello (i magistrati sono difesi dagli avvocati Francesco Barra Caracciolo e Giovanni Arieta)


Giuliano Ferrara e Carlo Rossella

è stato notificato il 16 luglio 2007.
Il terzo passaggio riguarda l’esame dei singoli  articoli nei quali sono stati rispettati la verità del fatto, l’interesse pubblico alla sua conoscenza e la continenza. Quindi il collegio osserva che “il motivo di censura

non può trovare accoglimento non essendo ravvisabili profili diffamatori in alcuno dei quattro articoli pubblicati dal settimanale Panorama”.
L’appello viene quindi rigettato, mentre “la ragionevole disputabilità interpretativa dell’intera controversia integra i gravi motivi per la totale compensazione delle spese del presente grado di giudizio tra gli appellanti e gli appellati”. La compensazione invece non c’è nel caso di Ferrara con i magistrati condannati a pagare diecimila euro di spese legali.