Cara Iustitia,
una lunga conversazione come quella fedelmente riassunta nel n. 8 (“A via Marconi si chiude la stagione degli scrittori”) comporta inevitabilmente qualche dimenticanza e qualche valutazione troppo semplificatrice.
Per esempio ho dimenticato di dire che anche Francesca Ghidini (non meno brava dei colleghi citati) è stata assunta per concorso, dopo aver frequentato la scuola di Perugia. Mi sembra giusto ricordarlo.
In quanto alle più recenti assunzioni, è ovvio che comprendano anche buone professionalità. Volevo soltanto sottolineare che l’abbandono della linea “concorsi” è stato, secondo me, un errore da parte del sindacato, che ha privilegiato invece la linea “assunzione precari”. Giusta in sé, date le situazioni abnormi che si erano create, ma certamente meno limpida e cristallina dell’altra. Perché – fatta salva la qualità professionale di alcuni – è evidente che le vie per diventare precari sono, come quelle del Signore, infinite.
Cari saluti,
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