Albano a Abano

Persona dai modi garbati e misurati, Adriano Albano si schermisce di fronte ai complimenti. Ma a via Marconi, sede della Rai di Napoli (nei pressi dell’Edenlandia, attenzione a non confondere gli ingressi, molto simili), ormai per tutti è diventato monsieur Pasteur, tra l’affetto e la riverenza. Un dolorino al fianco, un bruciore di stomaco, il colesterolo impazzito, un attacco improvviso di meteorismo…Dai colleghi al guardamacchine abusivo (“Dotto’, tengo le crocette al fegato), tutti cercano da lui la dritta per risolvere il proprio malanno.
Tutta colpa di quei cinque giorni che gli hanno scombussolato la tranquilla esistenza di redattore (Rai) e tesoriere (Ordine dei giornalisti della Campania). Tutta colpa della vita frenetica che si consuma tra le stanze della redazione guidata da Massimo Milone: la corsa per arrivare primi sulla notizia, l’attenzione spasmodica e puntuale ai segnali di profonda inquietudine e agli aneliti di orgoglioso riscatto di una città e di un’intera regione (la “personale” delle opere in terracotta del maestro Parascandolo, la sagra della frittata di bucatini, il forum sulle alici marinate, il nuovo logo della testata giornalistica alle spalle del conduttore, raffigurante un cardinale benedicente con lo slogan Sepe et libenter).
Proprio in una di queste giornate abitualmente febbrili il Milone maximo quasi inciampava sulle mele annurche stese a maturare al sole nel corridoio della redazione, mentre leggeva il fax che annunciava il congresso nazionale dei biologi dal 26 al 30 settembre ad Abano…ad Abano… “Ad Albano! ” disse tra sé e sé ( perché spesso le grandi scelte della vita si prendono per assonanza). Abano Terme è nel Veneto, e a Venezia c’è una redazione Rai forse funzionante e, chissà, addirittura in grado di realizzare il servizio. Ma vuoi mettere: il presidente dei biologi è il napoletano Ernesto Landi, lassù siamo in pieno regno lombardo-veneto, parlano austriaco….(come direbbero Totò e Peppino), e comunque sulla necessità di spedire un inviato da Napoli non influisce certo il fatto che Landi sia buon amico dei coniugi Milone- Nicolaus (Barbara, ricercatrice al Cnr), anch’essi presenti alla convention sulle transaminasi.
Dunque Albano da tesoriere si trasforma in gondoliere e con il testo delle domande in italiano da fare a Landi rema verso la Laguna con la funzione di pilota, mentre l’incarico di navigatore è rivestito da Milone, di cui si ricorda l’imbattuto record del guado in solitario del Giordano.
Il 28 settembre dalla redazione di Venezia parte il primo servizio sul congresso (sottotitoli in italiano). Il 5 ottobre, però, dopo essersi cambiato e asciugata l’umidità, Albano informa i distratti al tg della Campania delle 14 sugli esiti dell’assise veneta. Ma il 9 ottobre, sempre all’ora di pranzo, il gondoliere napoletano torna a intervistare Landi e sulle tavole partenopee rimbalzano schegge impazzite di istologia e endocrinologia.
Un dubbio però assale la coppia Milone-Albano: avranno compreso bene i disoccupati napoletani, i cassintegrati avellinesi e gli agricoltori beneventani cosa è la biologia ma, soprattutto, quali siano le problematiche legate all’incorporazione del dna esogeno in una cellula ospite? Forse si…forse no. Nel dubbio diamoci un’altra botta. E il 13 ottobre, per il varo della nuova stagione de Il Settimanale da via Marconi, il fiore all’occhiello della prima puntata è un servizio di Albano su Landi e gli organismi procarioti ed eucarioti. È a questo punto che rimbomba l’urlo lacerante proveniente da vicoletto Taverna Penta ai Quartieri Spagnoli: “Ma va’ in mona!”.

Hans Schnier

(*) Da www.pasteur.fr
(**) Da www-ceel.economia.unitn.it
 
Adriano Albano
Louis Pasteur (*)
Massimo Milone
Crescenzio Sepe
Totò (**)
Peppino De Filippo (**)
Michele Giordano