Sembra che siano passati secoli. A Castellammare di Stabia la guerra dello Stato una volta era contro don Mimì D’Alessandro e il suo ex pupillo, “ o’ professore” Umberto Mario Imparato. Tempi lontani, Medioevo. Poi, ucciso Imparato in uno scontro con i Nocs sui monti Lattari e deceduto il vecchio e malandato boss di Scanzano, anche le emergenze stabiesi hanno fatto il salto di qualità: il nemico non è più la malavita subdola e strisciante, ma la minigonna "mutandale", neologismo "un po’ volgare" per ammissione dello stesso ideatore Luigi Bobbio. Per anni pm della procura antimafia napoletana, nel 2001 senatore con Alleanza nazionale, nel 2008 capo di gabinetto del ministro della Gioventù Giorgia Meloni, Bobbio è sindaco di Castellammare da marzo e ha deciso di trattare le ragazze in minigonna “inguinale” come trattava i guaglioni di malavita.
Ad Antonio Fiore del Cormezz Bobbio il 22 ottobre chiarisce in un’intervista che sono finiti i tempi in cui madame Bovary usciva da casa a seno nudo (ma nell’edizione tascabile dell’opera di Gustave Flaubert acquistata da Fiore questo passaggio non c’è) come pure i tempi in cui le donne dell’antica Creta esibivano in maniera sfrontata “l’organo mammario femminile”. Pugno di ferro anche contro chi bestemmia e chi imbratta i muri cittadini (“ma solo se scrive, dice Bobbio, Catello ama Concetta”. Probabilmente il fatto non costituisce reato se Christian ama Jessica). Cavoli amari (ma data la location potrebbero essere anche taralli amari) anche per quegli uomini obesi che espongono senza vergogna, d’estate come d’inverno, panze extralarge. Multe salate per tutti. Corrono ai ripari gli operai della Fincantieri, l’azienda pubblica ex Iri oggi controllata dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, sull'orlo della chiusura: da qualche mese senza stipendio e con la prospettiva di non vederne per i prossimi anni, i metalmeccanici stabiesi cominciano ad esibire una silhouette da indossatori.
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