L'amarezza di Gasparri

Politico di razza e di vecchio corso, tant’è che in vita sua  ha fatto soltanto il politico e il giornalista di partito, uomo tutto d’un pezzo in virtù di solide radici (un padre e un fratello generali dei carabinieri) inflessibili codici morali e comportamentali, eterosessuale convinto, il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri non le manda a dire ma le dice direttamente. Anche su Facebook, anche su Twitter, dove è seguitissimo.
L’8 ottobre infuria la polemica sugli scontrini pezzottati di Ignazio Marino, medico e sindaco di Roma, iscritto alla parrocchia opposta a quella di Gasparri. Si deve dimettere? È un’imboscata? Spuntano i guelfi e i ghibellini, come ai tempi di Fausto Coppi e Gino Bartali, ma alle 10.38 Gasparri mette tutti d’accordo con un tweet che riscuote valanghe di consensi (5). Il vice presidente del Senato chiarisce che: Marino ingannò l’ospedale di Pittsburgh, fu pessimo senatore, non eccelso medico, sindaco incapace, ha mentito ha tutti.
In quella H finale c’è tutta l’amarezza di Gasparri, un sospiro che sa di tormento, la consapevolezza di essere circondato da incapaci. O forse è l’H del primo sbadiglio, appena sveglio.

Hans Schnier

(*) Da www.wikipedia.org
 
Maurizio Gasparri
Ignazio Marino (*)
Fausto Coppi (*)