Repubblica del primo ottobre pubblica in prima una piccola notizia: “Benito Mussolini alla sbarra per molestie sessuali Ma è un omonimo del Duce”.
Senza nulla togliere alla gravità del (presunto) reato, è evidente che il molestatore va in prima pagina per l'omonimia con il fondatore del fascismo.
Non serve essere storici del calibro di Alessandro Barbero o Luciano Canfora per sapere che Mussolini è morto nell’aprile del 1945 e che quindi non può trattarsi della stessa persona.
In un momento in cui le polemiche su una ripresa dell'ideologia fascista in Italia si fanno sempre più insistenti, una testata prestigiosa come Repubblica potrebbe, e dovrebbe, selezionare con più cura le notizie da riportare in prima pagina. 

Diego Neri