Papere e papaveri
di Josef K. Byte

DECAMERON 1

Ci apprestiamo a un'impresa titanica: raccontare uno dei vertici del fatuo delirio che sempre più spesso si impadronisce delle teste pensanti del Corriere del Mezzogiorno senza farci travolgere dall'atmosfera di sbraco fescennino che, a stento trattenuta da un tono a metà tra sociologismo e spregiudicatezza, trasuda dalle sue righe. È il 29 ottobre, giorno propizio (niente da fare: ci siamo già cascati), quando il Cormezz ha questo titolo in prima pagina: "Caserta, il sindaco Falco fa l'elogio del sesso orale". Era dai tempi delle medie che il direttore Marco Demarco non si sentiva tanto birichino, da quando, già attento ai problemi dei lavoratori, scriveva sui muri dei gabinetti della scuola "W la Federazione Italiana Coltivatori Autonomi" (ci arrendiamo, l'impresa è davvero titanica).
L'occasione è la presentazione del libro "Il colore del tempo" di Lina Sotis, giornalista del Corriere della Sera: e come spot per la casa madre è ben scelto, non c'è che dire. È Anna Paola Merone a
intervistare Luigi Falco, in un articolo che attacca senza mezze misure, in questo caso, se ci capite, sconsigliabili: "Parla con nonchalance di fellatio, anche se, papale papale, preferisce l'accezione pompino", che, papale papale, ne è più un sinonimo che un'accezione ("significato particolare di
Marco Demarco e Lina Sotis
un vocabolo", secondo il dizionario). Scorrendo il pezzo, abbiamo avuto un brivido quando il sindaco parla di "una occasione che si è prestata a una serie di performances da parte delle signore presenti", ma si riferiva solo al dibattito, che dai temi della famiglia "è scivolato via verso argomenti più pungenti ed è caduto sulla fellatio". E qui la Sotis si disegna a tutto tondo come maestra del bon ton: "È stato allora che l'autrice del libro si è rivolta ai presenti chiarendo che si stava parlando di pompini e chiedendo a loro cosa ne pensassero". E lui, cosa ne pensa? "In merito all'argomento de quo non ho mai disdegnato questa pratica". Abbiamo preso appunti: timidi come siamo, la formula "argomento de quo" ci sembra di rara eleganza. Ma Falco non ci sta a passare per un maniaco: "Ormai non solo negli Stati Uniti sono avanti in queste cose, ma anche qui da noi siamo generalmente adusi a queste pratiche". Si capisce che pensa alle vicende di Clinton, ma è strano che aver definito l'America patria dei pompini non gli abbia attirato da Demarco l'accusa di fiancheggiatore dei terroristi.
 
DECAMERON 2

Pensavamo che bastasse, ma non è così: il giorno dopo il Cormezz torna sull'argomento. Forse da quando vede il suo ex collega alla redazione napoletana dell'Unità, il direttore del Riformista Antonio Polito, comparire sempre più spesso in tv travestito da Arbasino, Demarco vuole distinguersi per spregiudicatezza. Il 30 ottobre, altro


Alberto Arbasino e Luigi Bobbio

titolo in prima: "Sesso & Politica, la sortita di Falco eccita il dibattito", e anche l'iniziale di politica, che diventa maiuscola. C'è un corsivo della Sotis ("Io, sdoganatrice"), con passaggi da sogno: "Caserta è una città meravigliosa, le sue donne, come Donatella Cagnazzo, indimenticabili
e belle da raccontare. Gli uomini hanno un'aria vispa, virile e protettiva insieme. Le sue mozzarelle sono memorabili", e con questo New York è sistemata.
Tocca ancora alla Merone raccontare le conseguenze delle dichiarazioni di Falco che, a suo dire, "hanno scatenato un dibattito apertissimo non solo nella città della Reggia". Adesso si tratta di chiedere ad altri politici cosa pensino del fatto che al sindaco di Caserta piacciano i rapporti orali: e con un guizzo a metà tra puro sadismo e avanspettacolo, il primo intervistato è il parlamentare di An Italo Bocchino. Che non raccoglie la provocazione, e si limita a dire che "il mio amico Luigi si è fatto trascinare dal contesto". Il contesto? Forse dovremmo seguire più spesso le presentazioni dei libri. Da cosa nasce cosa.
Il consigliere regionale di Forza Italia Fulvio Martusciello "è molto divertito", ma secondo noi deve avere un conto in
sospeso con Falco: "A Napoli si dice occhi pieni e mani vacanti. Credo sia meglio parlar
meno e operare di più". Ancora una parola, e staranno lì a confrontarsi sulle misure.
L'assessore regionale ai Trasporti Ennio Cascetta ("uomo di sinistra": siamo alle solite discriminazioni) commenta che "in

Italo Bocchino, Ennio Cascetta e Fulvio Martusciello
politica ognuno ha il suo stile", ma aggiunge una digressione che a noi sembra tecnica: "Non penso ci sia una posizione giusta e una sbagliata. La mia è quella più istituzionale", e il riferimento a quella del missionario ci sembra evidente. Il senatore di An Luigi Bobbio, infine, dice che quello di Falco "è un modo di porsi in contatto con la gente". E dategli torto.

 
DECAMERON 3

Il dibattito vola altissimo anche in un'intervista di Anna Paola Merone al direttore di Amica, Maria Laura Rodotà: "modernità che dà solo fastidio". Squisitamente antico, invece, il suo tocco: "Anche per le donne che amano i pompini queste restano cose personali. E


Anna Paola Merone

poi di un sindaco vorrei sapere come governa, non come scopa". E quando la Merone le ricorda che di queste cose Falco parla anche con i figli, la risposta è ancora più soft: "Se mio padre, da ragazza, mi avesse spiegato come sono belli i pompini sarei innanzi tutto finita dall'analista e poi mai avrei fatto un pompino in vita mia". L'abbiamo scampata bella, insomma: ma manca ancora un'ultima considerazione. "Spero che non diventi una moda, magari
un altro politico ci potrebbe raccontare che preferisce il sesso anale o il cunnilingus. Se prendesse piede questa cosa sarebbe orribile". Orribile?, ha pensato Demarco, cui si è accesa la lampadina: altro che orribile, stiamo già preparando altre inchieste da prima pagina.
 
POLIEDRICO

Una bella notizia, il 26 ottobre, nelle pagine napoletane di
Repubblica: "Giuseppe Blasi, vicedirettore del centro di produzione Rai di Napoli, da 14 anni alla guida dei servizi giornalistici di Rai Campania, è tra i vincitori del premio Calabria di letteratura, giornalismo e scienze, consegnati a Villa San Giovanni". Forse volevano dire "per" 14 anni, ma non è questo il punto: fa piacere che l'ex responsabile dei tg regionali abbia vinto un premio di letteratura, giornalismo e scienze. E soprattutto è encomiabile che l'abbia
Giuseppe Blasi
vinto, presumibilmente, per un libro o una scoperta scientifica.
 
NATALE

La questione del crocifisso fatto rimuovere da una scuola abruzzese suscita un prevedibile scalpore: e a difendere le radici cristiane della

Emilio Fede
nostra cultura scendono in campo gli uomini giusti. Il 26 ottobre, nel Tg4, Emilio Fede intervista telefonicamente il deputato e coordinatore lombardo di Forza Italia Paolo Romani, del quale, dalla scheda ufficiale della Camera, apprendiamo che ha preso la maturità classica e che è "editore e giornalista". Romani si indigna e conclude: "È assurdo che queste cose capitino nel 2003, e, a proposito, non è che ora ci impediranno anche di conteggiare gli anni a
partire dalla morte di Cristo?". Aspettiamo impazienti il Natale, per regalargli un uovo di Pasqua.
 
DESSERT

La tradizione, soprattutto a Napoli, vuole che il pranzo domenicale si concluda con le pastarelle: ma all'Ansa Napoli, invece dei babà, preferiscono le opinioni del capogruppo regionale di Forza Italia Francesco Bianco. Ci sembra di vederlo, di fronte a un immaginario commesso, chiederne una bella guantiera mista; poi alza il telefono, chiama la redazione guidata da Mario Zaccaria, e offre con grande generosità. Alle 15.47 di domenica 19 ottobre Mariano Del Preite,
con la bottiglia di amaro a portata di mano, mette in rete un lancio intitolato "Coppa America: Bianco, Napoli ha ottime possibilità". Passano appena due minuti, il tempo di uno sciù mignon, e arriva un altro take: "Sarno: Bianco, sindaco dimentica i ritardi del commissariato". Dopo una
Francesco Bianco e Mariano Del Preite
doverosa pennichella, alle 18.28 Bianco si sveglia e trova sul comodino un'altra riflessione, stavolta sul passaggio all'assistenza indiretta, e la affida a Enzo La Penna: "Farmacisti: Bianco, e così la frittata è fatta", e non si capisce se il riferimento all'omelette ha a che vedere con la preoccupazione per le medicine a pagamento o col primo languorino serale.
La domenica successiva, il 26 ottobre, Bianco rinuncia anche al sonno del giusto: in poco più di mezzora, mentre i familiari lo pregano invano di distrarsi guardando il calcio in tv, consegna a Pasquale Faiella un'altra raffica di opinioni: "Condono: Bianco, demagogia e contraddizioni di Legambiente sul rischio Vesuvio" (15.23); "Coppa America: Bianco, decisive riunioni consiglio comunale" (15.27); "Crocefisso: Bianco, celebrai matrimonio civile da ex assessore e rifiutai di toglierlo" (16.00). Poi crolla, con la mente finalmente sgombra.
La settimana dopo c'è il ponte del giorno dei defunti, e allora Bianco si anticipa al venerdì. Si sente che è più disteso: prima di pranzo, alle 13.29 del 31 ottobre, gliene viene una buona, e la comunica a La Penna. "Sanità: Bianco, nomine Asl: meglio il vecchio Cencelli", ma si vede che senza carboidrati accusa qualche sbandamento, perché la frase "Ma del peggio c'è il peggiore, almeno qui in Campania", sembra presa da uno sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo. A metà

Enzo La Penna e Mario Zaccaria
pomeriggio, alle 17.46, gli sembra giusto ripetere testualmente a Franco Tortora il concetto espresso quindici giorni prima: "Coppa America: Bianco, Napoli ha ottime possibilità". L'appuntamento conclusivo col cronista è prima di cena, alle 20.10, per una precisazione: "Sanità:
Bianco, ci si occupi salute gente". Anche Tortora non ce la fa più, e dopo le parole di Bianco, "si può legittimamente sperare che finalmente ci si occupi seriamente della salute della gente?", scrive "lo afferma il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale". Più che un'affermazione è una domanda, ma bisogna capire lo stordimento dei giornalisti dell'Ansa: con tanto Bianco, non vi dico l'odore di candeggina in redazione.