Mattino, voi del cdr avete fallito

Caro Cozzolino,  
il servizio di Iustitia e le mail che hai pubblicato forniscono un quadro chiaro della situazione di sfascio alla quale è approdato il Mattino. Io che sono un inguaribile ottimista e sono lontano dalla pensione, cerco con accanimento qualche luce, anche fioca, per non perdere tutte le speranze e mi illudo che riusciremo ad avere un nuovo cdr senza dovere aspettare l’autunno.
A proposito di comitato di redazione ti giro la lettera mandata da Giusy Franzese a Marco Esposito del cdr e a tutti i redattori alla vigilia del voto sull’accordo perché è una testimonianza interessante, documentata, onesta e, anche, coraggiosa.

Martin Beck

Caro Marco,
ma davvero siamo arrivati al punto di puntualizzare e replicare a una nota della Fnsi, ovvero il nostro sindacato nazionale? Manco fosse la "controparte"? Non credevo, credimi, che saremmo arrivati a tal punto. Ma che fine abbiamo fatto? È questo il futuro prossimo venturo - anzi direi il presente - che ci aspetta e che ci siamo costruiti: l'un contro l'altro armati a farci strumentalizzare da chi vorrebbe ridurre il mestiere di giornalista a quello di qualunque impiegato nemmeno "di concetto"? Quando ho iniziato a fare questa professione - rinunciando ad un'altra molto più remunerativa che già facevo - avevo altro nella testa. Sono veramente delusa e amareggiata.
Comunque, ancora una volta, vorrei replicare alla tua "risposta".
1) Tu dici: <Di fronte all'azione dell'azienda tesa a contenere drasticamente il lavoro straordinario...> e così giustifichi quel conglobatino a perdere che avete contrattato a nostre spese. Ebbene, ti faccio notare che il punto di partenza è totalmente errato e lo è perché voi del Cdr ci avete ingannato e non avete fatto il vostro lavoro, ovvero: casino con l'azienda, casino con i capi che passavano meno straordinario di quanto effettivamente svolto e poi la causa collettiva che ci avrebbe di sicuro riportato alla situazione precedente. Senza contare che quando il giornale sarà a ranghi ridotti per effetto dei prepensionamenti, voglio proprio vedere come faranno a non far fare gli straordinari ai redattori ordinari. Hanno solo un modo per riuscirci: spaccare nuovamente la redazione costringendo i colleghi graduati a lavorare ben oltre le 10 ore giornaliere previste dal contratto (cosa che già succede, peraltro). Ma per quanto tempo? Era ovvio che la situazione, dopo un po', sarebbe ritornata alle 22 per tutti.
2) Tu dici:  <la prestazione a fronte del superminimo non può superare i termini contrattuali>. Appunto: 10 ore al giorno. Ovvero 2 ore e 45 minuti in più al giorno. Il che significa che l'azienda ci potrebbe costringere a fare - e noi non avremmo diritto a fiatare - anche  54 ore di straordinario al mese a fronte di 10 o al massimo 15 ore pagate. Bel risultato, complimenti! Dici ancora: <La voce retributiva (il superminimo) resta anche nel caso di mancata prestazione straordinaria>. Cosa che di fatto potrà accadere solo se uno si ammala. Non mi pare un bell'auspicio.
3) Firma individuale: non dipende dal fatto che l'accordo sia peggiorativo, ma dal fatto che si vanno ad intaccare diritti che sono individuali. Sui quali il Cdr non ha la titolarità della contrattazione. È come se io, oggi o domani, firmasssi un accordo per decidere quante domeniche sono comprese o non sono comprese nel tuo conglobato. Per cui continuo a chiedermi: come vi siete permessi di contrattare una cosa che non vi compete?
4) Credi sia piacevole sentirsi ripetere dal Cdr - che dovrebbe rappresentare tutti i colleghi allo stesso modo - che avete contrattato  una inspiegabile e inaccettabile discriminazione tra redattori di serie B (perché le 15 ore sono sempre meno delle 18 dei graduati) e serie C?
5) Innovazione tecnologica: quella cosa delle locandine è pericolosa perché si aggiunge a quanto già abbiamo dato con il contratto nazionale (leggi: distacco, sinergie, ecc. ecc.) E poi scusami: ma quali sarebbero gli investimenti in tecnologia dell'azienda, internet su tutte le postazioni, oppure <l'accesso alla posta aziendale tramite internet>? Se non ci fosse da piangere mi verrebbe da ridere.
6) Anche qui parti da un presupposto sbagliato: fai i calcoli in base all'attuale situazione aziendale. Ma noi sappiamo, perché abbiamo una sentenza, che già quello era sbagliato e a nostro danno. Non dire, per favore, che <la Fnsi fa una nobile enunciazione>: al Sole 24 ore spetta una corta anche se lavorano un solo giorno a settimana, e così alla Rai, al Messaggero se ne lavorano tre, che è sempre meglio del nostro. Anche a Repubblica e all'Avvenire la corta matura se in una settimana lavori tre giorni. Questi sono i casi da me direttamente conosciuti. Era lavoro del Cdr - ma avete pensato bene che non valesse la pena - fare un po' di "verifiche sul campo".  
Caro Marco, come tu e tutti gli altri che leggerete questa mail potrete chiaramente capire - data la mia posizione - so che mi sto esponendo anche un po' troppo. E proprio data questa posizione, che per anni sono stata zitta anche di fronte ad una serie di vessazioni a cui sono stata sottoposta (lo so che in tanti finora credevano che avessi una situazione privilegiata, ma chi ha lavorato a stretto contatto con me sa che così non è stato e, per la verità, a conti fatti ne sono anche contenta). Voglio aggiungere inoltre che io capisco che tu e i colleghi vi siate impegnati per ottenere un risultato in un momento per niente facile per tutti. Il compito era gravoso, ma questo non toglie che sarebbe più onesto ammettere che avete fallito e basta. Senza altri giri di parole, strani conteggi che non dimostrano proprio nulla, e addirittura tentativi di far passare per buona una cosa senza alcun dubbio cattiva. Ciao

Giusy