Il Sugc cambia pelle
con caf e patronato

NONOSTANTE L'AUMENTO degli iscritti si è chiuso con un rosso di 33mila euro il bilancio 2022 del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania. Un deficit che si chiama Inpgi perché la scomparsa dell’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani ha comportato un taglio drastico nel 2022, mentre nel 2023 ci sarà l’azzeramento dei corposi contributi che da Roma arrivavano a tutte le associazioni regionali e alla Federazione della stampa. Per la Campania 60mila euro in meno per il 2022 e il doppio per l’anno in corso. A questo buco vanno anche aggiunte le spese sostenute per la ristrutturazione della sede di vico Monteleone, a pochi passi da piazza del Gesù, che il sindacato occupa

dal luglio 2021.
È la prima volta da quando il Sugc è nato nel 2014 che il bilancio si chiude in perdita. Una situazione che ha spinto i vertici dell’associazione (il segretario Fabrizio Cappella, il presidente Claudio Silvestri e il consigliere nazionale Gerardo Ausiello) a un allargamento delle attività in grado di produrre reddito perché la crescita degli iscritti, con quote annuali bloccate, da

Giovanni Rinaldi

sola non è sufficiente a garantire i servizi, le convezioni e le consulenze, tra queste lo sportello Antiquerele, che vengono offerti ai soci.
Al dicembre del 2022 gli associati sono arrivati a 1053 e fanno della Campania l’unica associazione regionale in crescita, terza per consistenza dopo la Lombardia e il Lazio.
Per allargare le entrate si punta sul caf, centro di assistenza fiscale che cura le pratiche di pensione e le dichiarazioni dei redditi, e sul patronato per una serie di attività di servizi, aperti anche a gestire richieste esterne.
Si pensa anche di fittare la sala grande della struttura per conferenze e presentazione di libri con l’ambizione di diventare un centro culturale.
Tutti i numeri dei bilanci, chiariti in modo dettagliato nella Nota integrativa e nella relazione, sono stati illustrati dal tesoriere Giovanni Rinaldi e poi approvati nella prima mattinata dell’undici luglio dai giornalisti iscritti riuniti al sindacato.
Nella seconda parte della mattinata, sempre in sede, si è svolta un’assemblea di ControCorrente, la componente sindacale che guida il Sugc e, a livello nazionale, governa la Fnsi, con la segretaria Alessandra Costante e il presidente Vittorio Di Trapani, l’Ordine nazionale con Carlo Bartoli e la Casagit Salute con il presidente Gianfranco Giuliani. Tanti gli interventi in una assemblea molto partecipata. Tra gli altri Roberto Aiello, Mimmo Annunziata, Mariangela Barberisi, Arnaldo Capezzuto, Luigi Casciello, Renato Cavallo, Ermanno Corsi, Nunzia

Mariangela Barberisi e Arnaldo Capezzuto

Marciano, Angela Mazzocchi, Nico Pirozzi, Luigi Roano, Renato Rocco, Gianni Russo, Gianfranco Stabile, Pietro Treccagnoli.
Molte le analisi sul voto all’Ordine regionale. Tutti

però convinti che il progetto per rendere più efficiente e solidale l’Ordine campano deve andare avanti e potrà contare su un numero sempre maggiore di giornalisti pronti a impegnarsi a fondo per l’intera categoria”. Ed è stata unanime la solidarietà nei confronti di Titti Improta esclusa dal presidente dell’Ordine regionale Ottavio Lucarelli dalla carica di segretaria senza neanche essere avvertita.
Gerardo Ausiello, primo eletto al secondo turno, si è soffermato sui numeri del voto: “gli altri tre candidati di ControCorrente giunti al ballottaggio, Fabrizio Cappella, Antonella Monaco e Dario Sarnataro, non sono stati eletti per sessanta preferenze su mille votanti. In un anno e mezzo abbiamo raddoppiato i voti raggiungendo il 40 per cento dei consensi. Se ci fosse stato un sistema elettorale che, come avviene per il sindacato, tutela le minoranze, avremmo eletto tre consiglieri”.