La Penna non firma,
i tre del cdr replicano

Il 12 ottobre Marisa La Penna, componente del comitato di redazione del Mattino, non ha partecipato all’assemblea dei giornalisti convocata per discutere del licenziamento di quattro amministrativi, ma ha inviato ai colleghi una e mail per spiegare la sua mancata firma all’assunzione a termine di due giornalisti al Mattino on line. Questo il testo

Cari colleghi,
mi dispiace non essere presente in assemblea questo pomeriggio. Non sto bene. Mi ero riproposta di intervenire telefonicamente. Ma temo di non farcela per i farmaci che sto assumendo. 
Vi scrivo perché voglio spiegare i motivi che mi hanno indotta a non firmare gli ultimi due contratti a termine. Motivi che non sono del tutto slegati dal tema principale del dibattito di oggi. Chi mi conosce sa quanto è grande la disponibilità, la propensione, l'amore che ho verso i giovani colleghi. E chi mi conosce sa che sono stata sempre fautore del lavoro per tutti. Questa volta però non me la sono sentita di ratificare ancora altre deroghe.
Come sapete i contratti di solidarietà sono costati finora 22 milioni alle casse dell'Inpgi: una cifra che minaccia di erodere le casse dell'istituto. Altri milioni li ha sborsati l'Inps. Una parte, minima, è stata sacrificata dai nostri stipendi.
Ora ritengo, però, sia nostro interesse, in caso di vuoti in organico, diminuire il peso della solidarietà. La solidarietà, come sapete, non è più rinnovabile. Le norme prevedono, in caso di crisi perdurante, il ricorso a diverse forme di integrazione molto più onerose in busta paga, fino a toccare il 70 per cento della giornata lavorata. È evidente che - se non arriveranno in tempo i fondi dal ministero e non sarà quindi possibile l'esodo dei "prepensionandi" entro marzo - converrà a ognuno di noi trovare in busta paga una quota più bassa di ore non lavorate.
Peraltro i quattro licenziamenti dei colleghi dell'amministrazione - a cui va tutta la mia solidarietà e disponibilità ad affrontare, per loro, ogni tipo di lotta - non fanno che rafforzare i miei convincimenti. Queste le mie osservazioni.
Vi lascio ora con una domanda: cosa accadrà quando non ci sarà più la possibilità di un nuovo stato di crisi e i conti continueranno a non tornare? Io temo che nessuno di noi sia veramente al sicuro.
Cari colleghi, da sette anni godo ininterrottamente della vostra fiducia. E di questo vi sono molto grata. Mi auguro, dopo questa lettera, di conservare la vostra stima
ps. tra qualche giorno siederò alla scrivania della redazione web
buona assemblea

  Marisa La Penna

Iustitia ha chiesto ai componenti del comitato di redazione del Mattino (Gerardo Ausiello, Luigi Roano e, per le sedi distaccate, Petronilla Carillo) un commento alle argomentazioni di Marisa La Penna. Eccolo

L'allegato D al contratto collettivo nazionale dei giornalisti è chiaro: nelle aziende in crisi è possibile effettuare assunzioni “funzionali ai servizi redazionali o per acquisire specifici apporti professionali”. Nel caso in questione le due assunzioni riguardano lo sviluppo del sito Internet. Ma soprattutto i due contratti, a termine, sono stati chiesti dal Cdr per sopperire alle uscite di due colleghi assunti a tempo indeterminato, che hanno rassegnato le dimissioni lo scorso 31 agosto. Si passa quindi da due unità a tempo indeterminato a due unità a tempo determinato senza alcun ampliamento dell'organico. 
Ogni scelta è legittima e va rispettata, ma si ricorda che il compito di un sindacato, o comunque di un organismo sindacale interno, è quello di tutelare il lavoro e, se possibile, di favorire le condizioni per crearlo. In base a questo principio un anno e mezzo fa il Cdr ha sottoscritto un contratto di solidarietà, che coinvolge tutti, per salvaguardare 19 colleghi indicati come esuberi, tra i quali figura anche la nostra collega del Cdr Marisa La Penna. Dire no a due assunzioni significa tradire il proprio mandato sindacale.
Post scriptum. Un'ultima considerazione: invece di annoiare gli appassionati lettori di Iustitia sarebbe il caso che la nostra amica e collega Marisa si confrontasse con noi nelle sedi appropriate.

Gerardo Ausiello, Luigi Roano, Petronilla Carillo