Vi ricordate il periodo in cui al Corriere del Mezzogiorno di Marco Demarco c’era l’ordine tassativo di rivalutare le donne, oltre alla grammatica italiana? Era il periodo in cui Rosa Iervolino Russo non era il sindaco di Napoli, ma la sindaca. Era il periodo in cui i redattori di vico san Nicola alla Dogana cercavano di intervistare solo uomini, perché la vigila, la scippatora, la presidenta…la cantanta. Era uno stress. Però, che nostalgia.
Ora siamo tornati ad un più rassicurante tran tran maschilista (o forse maschilisto?) a cui si sono adeguati anche gli uomini di Antonio Polito. E la concorrenza se ne approfitta per togliersi i sassolini dai mocassini dopo aver subìto l’umiliazione di lezioni di grammatica e di progresso.
Al Mattino di Alessandro Barbano hanno deciso di far capire a quelli di via Marina chi comanda davvero in questa città e chi ha il diritto di impartire le regole. E allora il 13 aprile nelle pagine di cronaca, guidata da Marilicia Salvia, gli uomini del Chiatamone lato mare riscrivono la toponomastica cittadina. C’è un po’ di agitazione a Chiaia per via del fumo di un ristorante, e il titolo a tre colonne è “via Vittorio Colonna rivolta delle famiglie”.
Sotto attento monitoraggio adesso c’è via Enea a Bagnoli, in procinto di diventare via Eneo. E occhio anche a via Andrea Vaccaro e Mattia Preti al Vomero. |