Contro lo smantellamento
delle unità di salute mentale

Appello alla cittadinanza tutta di Napoli, al Dipartimento salute mentale, ai vertici Asl NA 1 e all'assessorato alla Sanità della Regione Campania

Noi operatori della Salute mentale della Asl Na 1, firmatari del presente documento, prendendo atto che nell'attualità v'è perlomeno stasi nelle direttive rispetto alle politiche sanitarie finalizzate al miglioramento dell'assistenza da erogare a questo particolare settore delle fasce deboli colpito da grave disagio psichico, non ritenendoci impotenti, almeno rispetto alla presa d'atto non scevra di malessere per l'evidente decadimento e scadimento delle condizioni in cui ci si trova ad operare in e per questo delicato settore operativo, riteniamo urgente rivolgere alla cittadinanza e ai vertici della Asl Napoli 1 un appello per scongiurare il progressivo smantellamento della Salute mentale napoletana.  Alcuni fatti, acclarati e incontrovertibili, ci fanno ritenere improcrastinabile un netto cambiamento di rotta nella gestione dell'unica realtà sanitaria cittadina operativa, pur con tutte le difficoltà connesse all'operare in un territorio socialmente degradato, ventiquattro ore su ventiquattro, fronteggiando urgenze ed emergenze non più solo di competenza psichiatrica, ma sostanzialmente sociali. Di seguito enumereremo alcune cause del degrado, tuttavia non esaustive di tutte le realtà locali e cittadine.
1. la disomogeneità delle risorse destinate alle singole Unità operative di salute mentale, che determina una macroscopica disparità nelle prestazioni sanitarie destinate ai cittadini sofferenti e alle loro famiglie
2. la condanna subita dall'Asl Na 1 per comportamento antisindacale, relativa alle mancate risposte e alla paralisi decisionale relativa alla salute mentale a cui non ha fatto seguito alcuna presa di posizione;
3. la totale assenza di linee guida elaborate dal dipartimento, dalla direzione sanitaria o dall'azienda nel suo complesso riguardanti gli interventi psichiatrici nelle critiche fasi dell'emergenza, ma nemmeno sulla gestione giornaliera dell'assistenza psichiatrica: talvolta il demandare tutto ai direttori delle Uosm  può esser letto come disimpegno ed abbandono;
4. le enormi difficoltà relative all'approvvigionamento di mezzi di trasporto, farmaci, personale infermieristico e riabilitativo, e i troppo scarsi posti letto in Spdc di molto al di sotto al numero previsto per legge, e la povertà di risorse per la riabilitazione fino al suo arrestarsi del tutto;
5. Strutture residenziali (Sir) con personale spesso con molti anni di lavoro e scarse possibilità di ricambio come è consuetudine in tutte le sedi Uosm
6. pochissimi day hospital, residenze protette e centri crisi (e quei pochi chiudono per scarse risorse umane come avvenuto recentemente nel servizio del distretto sanitario n° 53) quasi tutti gli altri ne sono sprovvisti;
7. protocolli di intesa relativi all'urgenza ed all'emergenza psichiatrica stilati in antitesi alle organizzazioni nazionali in tal senso e comunque tramite protocolli malintesi o applicati assai male
8. operatori imboscati amici degli amici assenti dal territorio;
9. attività di formazione ed aggiornamento praticamente quasi assente;
10. la delocalizzazione dell'Unità operativa di salute mentale del Vomero - Arenella da San Martino a via Pietravalle, fuori dal territorio che per competenza quel territorio deve servire, con l'inevitabile crollo delle sue capacità operative;
11. lo sfratto imminente della sede dell'Unità operativa di salute mentale di Monte di Dio, in assenza, allo stato attuale, di nessuna chiara soluzione logistica alternativa;
12. l'opaca pagina relativa al licenziamento di un collega psichiatra, avvenuto con modalità tuttora incomprensibili e assai misteriose, concretizzatosi senza dibattito alcuno all'interno almeno del comitato di dipartimento e dell'inesistente consiglio dei sanitari
È NECESSARIO UN CAMBIO DI ROTTA! La salute mentale ha un impatto enorme sulla città di Napoli, una metropoli in difficoltà e già carica di emergenze, e non può essere lasciata ulteriormente senza guida né può essere commissariato; non può essere distrutta l'idea stessa dell'assistenza psichiatrica da erogarsi sul territorio utilizzando l'alibi della razionalizzazione e dell'accorpamento e, soprattutto, non può essere gestita utilizzando logiche politiche oramai logore ed inutili.
Smantellare ora questa fondamentale funzione sanitaria vuole dire condannare le generazioni future a un intollerabile carico di ingiustizia e sofferenza!

Vincenzo Castiglia, Vincenzo Arena, Pasquale Di Biase, Rosanna Filona, Pasqualina Gaudino, Carla Inserra, Giuseppina Lanzuise, Maria Maresca, Antonietta Mazzuoccolo, Mariano Miele, Cataldo Pentassuglia, Anna Ricordo, Gennaro Varchetta, Elena Nappi (infermieri distretto 44 Asl NA 1); Rosanna Scalabrini (assistenti sociali distretto 44 Asl NA1); Francesco Blasi, Michele De Rosa, Bruno Sanseverino, Anna Del Mastro, Ornella Vecchioni, Francesco Grillo, Giovanni Nolfe, Massimo Lazazzara, Walter Milano, Antonella Scorza (psichiatri distretto 44 Asl NA1); Angela Candela, Donatella Bottiglieri, Rosa Maria De Michele, Floriana Formicola (psicologi distretto 44 ASL Na 1); Simona Uttieri, psicologa tirocinante;
Carmela Lamberti, Sergio Piro, Gerardo Marotta, Antonio Tronci (Cagliari), Antonio Cuozzo, Sergio Tartaglione, Vincenzo Spatuzzi, Giulio Di Meo, Assunta Lepri, Franco Fulciniti, Ottavio Giraud, Andrea Furgiuele, Francesco Iadevaia, Cinzia Centobene, Luciano Miserocchi, Donatella Tricarico, Luigia Padalino, Pio De Ruggiero, Erasmo Liquidato, Ciro De Lucia, Loretta Mussi, Francesco Maranta, Rosa Fontanella, Domenico Bertolini, Barbara Marotta, Fiorina Cigliano, Matteo Bernardo, Gemma Contini, Ciro Crescentini, Marco Portauova, Luciana Nunziante, Paolo Sesti, Giuseppe Viparelli, Gabriella Vaccaro, Lorella Olivieri, Paolo Principi, Rosa Stano, Federico Mantile, Fabio Ferrari, Giovanna Cocchiarella, Alessandra D'Ambrosio, Luigi Antignani, Valentina Congiu, Gian Luigi Pecchillo, Giuseppe Nolfe, Piera Tosini, Mario Pastiglia, Ciro Galero, Stefania Vitagliano, Angelo Cicatiello, Raffaele Di Francia, Annamaria Mastrantuoni, Orietta Occhiuzzi, Maria Rosaria Manzillo, Franco Di Mauro, Leonardo Barbara, Enrico De Notaris, Erri De Luca, Leopoldo Bruno, Vincenzo Cacciuttolo, Dario Romeo, Sara Rapini, Maria Venturelli, Rosario Persico, Pierpaolo Gallucci, Antonio Angrisano, Domenico Forziati, Giulia Lippi, Giuseppe Marcucci, Antonio Penna, Gennaro Russo, Maria Naddio, Angela Marano, Salvatore Goliuccio, Salvatore Capasso, Laura Orizzonte, Luigi Palma, Giuseppe Mandarano, Nicola Gianmarco Ponsillo, Domenico Signoriello, Michele Costagliela, Beniamino Viggiani, Maria Salvio, Narciso Maturo, Gaetano Senneca, Stefano Federici, Marcello Palma, Anna Claudia di Venanzio (Trieste), Lorenzo Piombo, Benedetto Speranza, Luigi Orrico, Maria Principe, Laura Magliano, Maria Marino, Antonino  Calogero, Nicola Gianmarco Ponsillo, Gennaro Precipuo, Giacomo De Caterina, Alessandra La Monica, Elena Garofano, Riccardo Mancusi, Magda Cristiano, Roberta Miele, Adele Berillo, Maria Luisa Campione, Barbara Arena, Maria Tamborra, Pietro Gallota, Francesca Nasti, Giulio Castaldi, Francesca Traverso (Genova), Caterina De Filippo, Antonio Calento, Aldo Traverso (Genova), Gena Solinto, Giuseppina Bontempelli (Genova), Silvio Perrella, Anna Coppola, Mario Meschini, Antonella Bonanno, Pasquale Morra, Fulvio Chiatto, Giovanni Caputo, Stefano Giordano, Marino Caracciolo, Silvana Mozzarella, Fausto Piccolo, Domenico Rinaldi, Franco Brioso, Stefano Caracciolo, Alfonso Avagliano (Albano Laziale, Roma), Francesco Paolo D'Ostuni, Carmine Coppola, David Polato, Vito Erasmo Dimita, Oreste Crisai, Giovanna De Sena, Chiara Guida, Nicola Vetrano, Massimo De Siena, Loredana Bada, Maria Capuano, Saverio Sabbatini (Ancona), Anna Flocco (Genova) Antonio Pilato (Genova), Giovanna Zampieri (Verona), Federico Zanon (Padova).

Per leggere i messaggi di solidarietà e i commenti consultare il sito dell’Associazione psichiatri italiani, www.aipsimed.org