Agenzie, l'ansia di arrivare primi

Il fatto è che se non siamo originali, in questa regione, ci sentiamo a disagio. Il nome Tamburrino ricorda qualcosa a qualcuno? Tamburrino era un camionista, diventato cieco una notte di tanti anni fa (era il 1992)  mentre scaricava in un terreno agricolo del Giuglianese bidoni di sostanze altamente tossiche che aveva prelevato da un’industria dell’opulento Nord. E si scoprì quello che tutti sapevano: e cioè che l’autostrada che noi chiamiamo del Sole in effetti era l’autostrada della munnezza: centinaia di tonnellate di spazzatura speciale e veleni mortali del Nord venivano affidati ai camionisti e sversati nelle campagne del Sud, quelle stesse dalle quali noi ricaviamo frutta e verdura. Per non parlare delle falde acquifere. La regione sommersa dai veleni, giorno dopo giorno…e qualche amministratore locale faceva l’indiano.
Poi l’emergenza dei rifiuti nostri (munnezza aborigena) e della localizzazione di nuovi siti di stoccaggio…Dove la mettiamo? La Campania annaspa tra i sacchetti e i sindaci dell’hinterland rifiutano i rifiuti degli altri comuni. Originali, appunto. 
E intanto i Cdr restano intasati (ma non sono le conseguenze di un’abbuffata in redazione).
Siamo ai primi di novembre e va in scena la nota liturgia: allarme rifiuti, caccia alle responsabilità, poteri al commissario straordinario, il prefetto di Napoli Alessandro Pansa, che vive assediato da cronisti in cerca di notizie. Lunedì 12 la schiarita.
Il prefetto detta ai giornalisti una dichiarazione di ottimismo. “Situazione buona, diminuiti gli accumuli di rifiuti ed i rischi di un’emergenza”. L’Ansa (la sigla è Dm, Maurizio Dente) batte la notizia tanto attesa alle 13,03. Ma nelle agenzie di stampa, chi ci lavora lo sa bene, le battaglie si combattono a colpi di secondi per arrivare primi. E prima dell’Ansa arriva l’Agi (Lil, Lucia Licciardi), che mette in rete un take tre quarti d'ora prima, alle 12,16. Stessa dichiarazione (“Situazione buona, diminuiti gli accumuli di rifiuti ed i rischi di un’emergenza), ma nella fretta di essere i primi viene sostituito il prefetto. Non più Alessandro Pansa ma Alessandro Sanza, che tutto è (o è stato) tranne che prefetto. Lucano per nascita con zio Emilio Colombo. Irpino per scelta con zio Ciriaco De Mita. Liberal per vocazione con zio Silvio Berlusconi. E inciampato nei postumi del terremoto del 1980. E che non si chiama nemmeno Alessandro ma Angelo.

Hans Schnier


(*) Da es.camera.it
 
Alessandro Pansa
Maurizio Dente
Lucia Licciardi
Angelo Sanza (*)
Ciriaco De Mita