Troppi Romano

A scuola, fin dai tempi delle medie, i professori ci raccontavano quella storia dell’antica Roma, i cui abitanti, orgogliosi delle proprie origini, amavano ripetere civis romanus sum, per differenziarsi con un po’ di spocchia dai barbari, dagli schiavi, dagli immigrati clandestini che infestavano l’urbe, dai prozii di Mario Borghezio (il quale recentemente ha dichiarato allo scrittore Klaus Davi: Roma mi fa schifo, è come Calcutta).
Sul finire dell’800, poco prima che nascesse Borghezio, nacque il festival della canzone romanesca, che ebbe come prima pietra miliare So’ romano veramente e me ne vanto, so’ romano purosangue e so’ contento, so’ romano come l’aria, come il sole e come il vento, che so’ er simbolo di questa gran città.
In tempi più recenti Lando Fiorini ed altri stornellatori hanno intonato Lassatece cantà, semo romani. Insomma, chi è romano tiene molto alla propria identità. Ma chi è davvero romano? Anzi, chi è davvero Romano? Il dubbio l’hanno avuto anche i redattori di Repubblica Napoli, guidati da Giustino Fabrizio e dal vice Ottavio Ragone, che il 22 giugno aprono a tutta pagina VIII (in numeri romani, per restare in tema): La giunta taglia, Romano spende. E nel catenaccio: In Presidenza altri 6 collaboratori. Al capo gabinetto140 mila euro. L’argomento, si intuisce, è il Consiglio regionale della Campania. E il presunto Romano scialacquone è il presidente, al secolo Paolo Romano. E nel servizio compare invece una bella foto di Giovanni Romano, che è assessore regionale all’Ambiente.
Il giorno dopo Repubblica riporta le reazioni dell’opposizione: Romano riconsideri le sue scelte/ Nel suo ufficio troppi collaboratori. Anche Repubblica ha riconsiderato le proprie scelte, e infatti appare la foto giusta, quella di Paolo Romano. La correzione può sembrare cosa di poco conto, invece denota grandissima padronanza del mestiere e conoscenza dei personaggi. Provate a digitare su Google Immagini le parole Paolo Romano: compariranno centinaia di volti. Tra i tanti c’è il politico campano in questione, ma c’è anche un attore di Cantù, un jazzista di Gioia del Colle (peraltro quotato), c’è l’amministratore delegato della Smat, azienda che si occupa dello smaltimento rifiuti, c’è un attore - modello. Senza considerare i tranelli, sempre in agguato: secondo voi come si chiama il ministro dello Sviluppo Economico? Paolo Romani. Basterebbe una vocale per rischiare di perdere la reputazione. Non era facile, non era per niente facile, imbroccare il Romano giusto.

Puccio Gamma
(*) Da www.direttanews.it
(**) Da www.adnkronos.com
 
Mario Borghezio (*)
Ottavio Ragone
Paolo Romano
Giovanni Romano
Paolo Romani (**)