Taglio ai compensi dei collaboratori

Caro Cozzolino,
il 15 luglio i collaboratori del Mattino hanno ricevuto una mail dal direttore Alessandro Barbano.
Carissimo, - è l’incipit affettuoso – il persistere della crisi  dell’editoria, mi impone un ulteriore taglio dei costi delle nostre collaborazioni giornalistiche già a partire dal primo agosto 2014. Ti preannuncio pertanto che nei prossimi giorni la mia segreteria ti contatterà per proporti il nuovo compenso”.
Da notare “le ‘nostre’ collaborazioni”, espressione che si presta a più letture.
Poi continua, comprensivo e colmo di gratitudine: “so di chiederti un sacrificio, tanto doloroso quanto purtroppo necessario. Per questo seppure tu dovessi decidere di non proseguire la tua collaborazione meriti sin d’ora comunque e in ogni caso tutta la mia sincera comprensione e gratitudine”.
Dopo il ‘se vuoi andare vai, io non ti fermerò’, che punta forse a uno sfoltimento del parco collaboratori, arriva la conclusione: “sono certo però che, anche in questa difficilissima situazione, non farai mancare il tuo preziosissimo (ma semigratuito, ndr) personale contributo per consentire al giornale che amiamo di continuare a guardare con positività al futuro”.
Non si sa se la mail è stata inviata anche ai collaboratori ‘nobili’, firme di prima e opinionisti; certo l’hanno ricevuta tutti i peones, che percepiscono un compenso sul quale c’è poco da tagliare perché varia dai venti ai venticinque euro lordi ad articolo. Senza contare che l’operazione forbici rischia di trasformarsi in un autogol perché l’esercito di oltre duecento collaboratori (solo al settore Grande Napoli sono più di settanta) rappresenta una risorsa vera del Mattino garantendo, attraverso una rete capillare in tutte le province, una copertura e un flusso di notizie che in Campania nessun altro quotidiano ha.    

Enrico Lottara
 
Alessandro Barbano