C’è quella fresca, quella di stagione e quella esotica. E poi c’è quella composta da noci, nocelle, mandorle, pistacchi, fichi e castagne del prete, strategicamente utilizzata a Natale a tavola come intermezzo gastronomico per tenere impegnati i succhi gastrici mentre si frigge il capitone, i meridionali li chiamano vezzosamente ciociole, mentre invece in Italia si chiama frutta secca e ne sono golosissimi, per esempio, Umberto Bossi e il figlio Renzo, tanto ghiotti che divorano mandorle e noci senza neanche eliminare la parte interna.
A proposito di organismi geneticamente modificati non deve stupire la creazione di un ulteriore tipo di frutta, la frutta sciatteria, lanciata in questi giorni da Ansa Napoli, la redazione guidata da Mario Zaccaria.
Succede che il 25 settembre il consiglio comunale di Napoli non riesce a svolgere i lavori in programma per l’assenza di alcuni componenti dello schieramento politico di centrosinistra. Il sindaco Rosa Iervolino minimizza (“Nessuna spaccatura, solo sciatteria”), take siglato (Dt) da Mariano Del Preite alle 14,18, ma alle 18,05 il consigliere del Nuovo Psi Domenico Palmieri comunica ad Alfonso Pirozzi (sigla Po) che non di sciatteria si tratta, ma di sfaldamento della coalizione che sostiene Iervolino. E la dichiarazione va in rete, con un titolo che ripropone l’allarmante fenomeno degli ogm: “Palmieri, assenze non sono frutta sciatteria”. |