Maurizio De Giovanni
rompe con il Mattino

COLPO DI TEATRO alle 23 del 31 agosto quando si è chiuso il calcio mercato: gli uomini di De Laurentiis avevano definito l’accordo con la Sampdoria per l’acquisto del centrocampista Roberto Soriano, ma non sono riusciti a depositare in tempo il contratto in Lega. E Maurizio De Giovanni, napoletano cinquantasette anni, ex bancario, scrittore di successo, prima firma di calcio del Mattino e supertifoso del Napoli, scrive un articolo avvelenato

per il quotidiano di via Chiatamone.
Il direttore del giornale Alessandro Barbano è perplesso per il fondo e non gli piace la chiusa che arriva dopo un lungo parallelo tra il presidente degli scudetti Ferlaino e il presidente De Laurentiis: “ma già, dimenticavamo, Ferlaino e Juliano erano tifosi del Napoli”.
Il direttore chiama De Giovanni e gli chiede di modificare le ultime righe e avanza delle proposte, tutte bocciate; l’unica alternativa

Corrado Ferlaino

che offre lo scrittore è chiudere con ma forse Ferlaino e Juliano erano troppo tifosi del Napoli”. Questa volta la soluzione non va bene a Barbano. Allora De Giovanni si impunta, lo diffida dal pubblicare l’articolo con modifiche e gli comunica la rottura del rapporto con il giornale.
Il giorno successivo pubblica l’articolo sul settimanale on line il Domenicale news, diretto da Pasquale D’Anna; a seguire lo scrittore apre il rubinetto su Facebook dando notizia della ‘censura’ esordendo con parole incandescenti: “una delle peggiori atrocità della comunicazione è la censura. Periodi bui della storia sono stati accompagnati da questo orribile bavaglio messo all’opinione e alla cultura. Eppure questa assurdità veniva giustificata con la ragion di Stato, almeno. Oggi la censura viene invece da piccoli, meschini interessi di bottega”. Immediata la reazione; dopo pochi giorni si

Antonio Juliano

registrano “678 mi piace, 83 commenti, 57 condivisioni”.
Poche le voci critiche; tra queste Enrico Palomba: “complimenti per la forza d’animo. La vicenda ti fa onore ma ho letto l’articolo e non condivido quasi nulla di quello che hai detto. E non vedo perché il Mattino debba per forza pubblicare quello che scrivi, soprattutto se rimpiangi Ferlaino!!!” Sono invece una valanga gli apprezzamenti : “siamo tutti

con te”, “non cambiare”, “complimenti”, “ti stimo molto”, “sei un
grande
”; fino ai superduri Salvatore Montano: “stampa napoletana serva del potere”; e Augusto Crespi: “una firma come la tua stonava su quel rotolo di carta igienica che viene comprato solo per leggere i necrologi” (e la ‘trizziata’ dei necrologi è la citazione di una frase famosa del giornalista e autore teatrale Ernesto Grassi).
Dopo la rottura Barbano ha provato a ricucire con ambasciatori e con un invito a pranzo, ma è stato tutto inutile, anche perché si sono verificati di recente altri motivi di frizione. Va detto però che il fronte De Laurentiis per il Mattino è da anni particolarmente caldo e si spiega quindi la prudenza del giornale, accentuata dalla contestazione di alcuni tifosi e da striscioni minacciosi esposti alla stadio contro il presidente del Napoli.
Il direttore comunque preferisce non commentare ‘l’addio’, nella speranza forse che un ritorno sia possibile. De Giovanni invece vuole chiarire: “mi sono limitato a esprimere in piena libertà le mie opinioni. Non sono un

giornalista che deve rispondere al direttore e all’editore, non ho paletti che mi frenano o una linea editoriale da rispettare; sono uno scrittore. Credo peraltro che un grande giornale che rappresenta tutta la città non possa appiattirsi su certi personaggi quando adottano comportamenti discutibili”.
E continua: “se in una città come Napoli al San Paolo, per una partita di campionato o di coppa, vanno poche

Aurelio De Laurentiis

migliaia di spettatori emerge un segnale che un quotidiano importante non può non analizzare. E se un dirigente di calcio definisce ‘giornalista juventino’ chi scrive del Napoli sulla Gazzetta dello sport sta facendo un’affermazione grave e molto pericolosa per l’incolumità del cronista”.  Scriverà per un altro quotidiano? “Non lo so ancora. Ho ricevuto un paio di proposte che sto valutando. Al Mattino avevo un contratto di esclusiva, ma vivo bene anche senza fare il commentatore”.