Gianluigi Aponte
punta su Genova

NEGLI ULTIMI giorni di marzo i giornali hanno dato notizia che l’armatore napoletano Gianluigi Aponte, titolare del gruppo Msc con sede a Ginevra, ha siglato un accordo preliminare con il gruppo Gedi-Repubblica per l’acquisto del Secolo XIX, il quotidiano genovese diretto da Stefania Aloi. Ed è dagli anni di Achille Lauro che un armatore napoletano non entra nel mondo dell’editoria. Con il Comandante ci sono anche radici comuni: entrambi sono nati in costiera sorrentina,

Lauro nel giugno 1887 a Piano di Sorrento, Aponte nel comune confinante, Sant’Agnello, nel giugno del 1940.
A giudicare dalle dichiarazioni rese dopo la firma del preliminare i vertici di Gedi (presidente Maurizio Scanavino e amministratore delegato Corrado Corradi) sono molto soddisfatti. “Con

Diego Aponte

questa cessione – ha detto Scanavino – Gedi completerà il processo iniziato alcuni anni fa che l’ha visto concentrarsi sui quotidiani nazionali, la Repubblica e la Stampa”. E altrettanto lo sarà Aponte che continua la diversificazione e l’espansione dei suoi affari che ha portato la multinazionale Mediterranean shipping company a diventare la numero uno mondiale del traffico marittimo dei container, con 200mila dipendenti e un fatturato del gruppo per il 2022 di 86,4 miliardi di euro.
La Msc è un gruppo interamente controllato dalla famiglia Aponte. Il fondatore Gianluigi, alla vigilia degli ottantaquattro anni, continua a lavorare e ha mantenuto la presidenza del consiglio di amministrazione ma già dal 2014 ha trasferito al figlio Diego le cariche di presidente e amministratore delegato, mentre la figlia Alexa è responsabile del settore finanziario. E ruoli di rilievo ricoprono anche la moglie Rafaela Diamant Pinas, figlia di un banchiere israeliano, che è componente del consiglio di amministrazione, e il genero Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo di Msc Crociere.
Resta da capire perché entrare nel mondo dell’editoria e perché scegliere Genova e non, per esempio, Napoli. In un’intervista di un anno e mezzo fa Diego Aponte al Secolo XIX dichiarava: “Genova è la nostra casa ed è

Alexa Aponte

strategica e fondamentale per noi”. Secondo un giornalista esperto di economia la riposta potrebbe bastare ma aggiunge: “ricordiamoci che Aponte agisce su scala globale e che Genova è il primo porto d’Italia. E mentre alle spalle di Napoli ci sono Avellino e Benevento, alle spalle del capoluogo ligure ci sono la

Lombardia e il Piemonte. Stesso gap sul versante editoriale. Al Mattino l’attenzione alle imprese del mare, nonostante ci siano diversi armatori di primo livello (ne cito soltanto uno: Grimaldi), è decisamente ridotta con qualcuno più attento ai biglietti degli aliscafi o alle crociere, invece il Secolo XIX segue molto bene l’economia del mare ed è in grado di influire sulla vita del porto e su tutto ciò che gli gira intorno”.