Film porno, Salieri
sconfigge Auriemma 

IL SESSANTADUENNE regista napoletano Mario Salieri (Altieri all’anagrafe), star internazionale del cinema porno, si è aggiudicato il primo round del confronto giudiziario con il cronista sportivo Raffaele Auriemma. Il 16 aprile infatti il giudice monocratico della XI sezione penale del tribunale di Napoli Rossella Tammaro ha depositato la sentenza con la quale assolve il regista dall’accusa di diffamazione per la

quale nel febbraio del 2011 era stato citato in giudizio.
Ora in sintesi la vicenda. Nel 2005 Auriemma viene contattato dal giornalista Umberto Aprea perché Salieri cerca un telecronista noto per un film sul mondo del calcio. Ci

Raffaele Auriemma e Mario Salieri

sono alcuni incontri, viene stabilito il compenso, 500 euro, e sottoscritto un accordo; poi il cronista registra in uno studio alcune telecronache. 
Nel febbraio del 2011 il giornalista riceve la telefonata di Alessandro Chetta, redattore del Corriere del Mezzogiorno, che gli chiede un commento per la sua partecipazione al film hard ‘Salieri Football’ e poi pubblica un articolo sulla vicenda. Verificata l’esattezza della sua presenza nella pellicola e del suo nome utilizzato anche nelle locandine, decide di presentare querela.
La giudice Tammaro ascolta le parti e altri testi e poi in otto pagine motiva l’assoluzione: il regista non si è nascosto ma si è presentato con il suo nome e con i dati corretti della sua società “attiva solo nel settore dei film di genere erotico-pornografico” quindi Auriemma, se non conosceva Salieri, avrebbe potuto chiedere informazioni a chi gli ha presentato il regista o cercare notizie su internet come ha fatto dopo avere visionato la pellicola.
Caso chiuso quindi? Non pare proprio. Salieri fa sapere che si prepara a chiedere i danni, almeno 50mila euro; Auriemma potrebbe presentare appello. La vicenda ha comunque una coda giornalistica singolare.

Alessandro Chetta e Alessandro Savoia

Il 10 giugno Alessandro Savoia, addetto stampa di Salieri, diffonde un comunicato con allegato il testo della sentenza che parla ripetutamente ed esclusivamente del reato di diffamazione. Per motivi misteriosi Savoia scrive nel distico che introduce il

comunicatoIl regista è stato prosciolto dall’accusa di truffa”. Truffa? Ma chi ha mai parlato di truffa. È una cantonata clamorosa. Eppure la gran parte dei giornali copia pedissequamente il comunicato, non apre il link della sentenza e, anche nei titoli, scrive di “truffa”. Citiamo soltanto alcuni dei trascrittori di comunicati sbagliati: il Mattino on line, il Riformista.it, TuttoNapoli.net, Virgilio.it, InterNapoli, Nuova Società, la Rampa, Vesuvio Live, Calcionapoli24.
Pochi, prima di scrivere, hanno letto la sentenza; tra questi il Fatto Quotidiano.it, Deejay, Stylo24 e lagoleada.