Senza nome l'autista e l'assessore

Ogni tanto, diciamo una volta all’anno, vi sarà capitato di chiedervi: ma questa addizionale regionale all’Irpef… perché? Diciamo che è un dogma, un po’ come la Tarsu. Si paga poco convinti (e infatti per sicurezza l'Irpef non ve la chiedono, se la prendono alla fonte, sulla busta paga).
Quel bolscevico di Marco Travaglio (senza offesa per il Bolscoi) direbbe che serve ad alimentare le mille forme di malcostume di questo Paese. Rincarerebbe la dose Beppe Grillo denunciando il vampiro Bassolino. E invece no. Voi forse non lo sapete, ma versando quello che ritenete un odioso taccheggio fate del bene: una parte infinitesimale di quel tributo serve infatti ad alleviare le sofferenze da artrite agli anziani. Bagni di sole e sabbiature, come dicono sempre i medici dell’Asl.
Ce lo conferma il 29 giugno un articolo del Mattino (addirittura con una testatina imperiosa: Il Caso) collocato nella pagina di cronaca regionale, di cui è responsabile Marilicia Salvia, e firmato dal corrispondente da Meta di Sorrento, Giuseppe Damiano.
Eccolo, il caso: c’è la canicola, il sole picchia implacabile, ma ancor più implacabile l’assessore (ignoto) della Regione Campania è lì, al posto di lavoro, per il bene della collettività. Si fa portare dall’autista in Costiera, certamente per qualche vertice indifferibile. Poi se ne va a lavorare, insensibile al fascino dei bikini che gli schizzano davanti agli occhi e al richiamo della frittura di calamari che arriva da ogni trattoria.  E lascia il povero dipendente ad arrostire nell’auto blu di servizio.
Voi che avreste fatto? L’autista, che stava già a metà cottura, parcheggia in quarta fila la Fiat Stilo con il contrassegno magico Regione Campania e la paletta di ordinanza sul cruscotto, finge indifferenza quando gli autobus della Circumvesuviana si bloccano davanti a quell’imbuto di auto e i clacson cominciano ad impazzire, tira fuori il costumetto che fortuitamente aveva indossato al posto delle mutande, va al lido di Alimuri e si stende al sole ad asciugarsi le ossa. Perché ha sessanta anni, come hanno accertato i carabinieri che lo hanno cercato e trovato. “Stava concedendosi qualche minuto di relax prima di terminare il normale orario di servizio”, come riferisce il tollerante corrispondente.
Ma, vivaddio, si vive anche di piccole e apparentemente insignificanti gratificazioni, quelle che fanno bene al cuore: ci sarebbe piaciuto conoscere i nomi di questi due oscuri servitori dello Stato, di questo assessore che sfida i raggi Uva per raddrizzare questa Campania malandata mentre noi cazzeggiamo a Bagnoli, e sarebbe stato così appagante per il nostro animo sbirciare di nascosto a via Santa Lucia o al Centro Direzionale per osservare l'autista della Stilo camminare finalmente dritto senza più quei lancinanti dolori reumatici.
E invece no. Il Mattino sceglie il basso profilo e rifugge dal culto della personalità. Innalziamo mentalmente un monumento ai Dipendenti Regionali Ignoti (un anziano stremato che brandisce una paletta e lancia verso il sole un flacone di protezione 7 mentre protegge un assessore esausto che stringe a sè una delibera).
Indagano i militari del posto. E pure il ministro Brunetta. Da non confondere con Mara, l’altro ministro brunetta.

Masino Pavese
 
Marco Travaglio
Beppe Grillo
Antonio Bassolino
Marilicia Salvia
Renato Brunetta
Mara Carfagna