|
 |
Dente, sulle sanzioni
Ansa ancora battuta
|
 |
È VENUTO MENO un mattone importante della costruzione sulla quale i dirigenti dell’Ansa aveva fondato il licenziamento del redattore Maurizio Dente, licenziamento peraltro già ritenuto illegittimo dai magistrati del giudizio d’urgenza (Gabriella Marchese) e dal collegio del reclamo (presidente |
Maria Della Rossa e giudici a latere Dario Simeoli e l’estensore Luigi Ruoppolo).
Tre i mattoni utilizzati dal vertice dell’azienda in carica due anni fa (l’amministratore delegato Mario Rosso e il direttore responsabile Pierluigi Magnaschi) |

Orazio Abbamonte, Maurizio Dente e Mario Rosso |
|
per motivare il 28 luglio 2006 la risoluzione del rapporto di lavoro: il rifiuto di Dente di consegnare la documentazione utilizzata per promuovere l’azione di mobbing nei confronti dell’azienda; la presenza del giornalista all’università (filmata da un’agenzia investigativa) nel periodo di malattia;
la somma dei provvedimenti disciplinari adottati nei suoi confronti.
Tra i provvedimenti disciplinari, una delle sanzioni più gravi era l’ammonizione scritta inflitta a Dente per una vicenda dell’autunno 2003. Vediamola.
Il 3 ottobre il giornalista aveva chiesto di utilizzare dal 7 al 10 ottobre corta e riposi settimanali per sottoporsi a visite e accertamenti medici. “In luogo di aderire alla richiesta, - scrive nella memoria presentata alla magistratura Orazio Abbamonte, che con gli avvocati Maria Carmela Spadaro e Stefano Russo assiste Dente nelle molteplici vicende giudiziarie con l’Ansa - come è consuetudine nel rapporto di lavoro giornalistico corrispondente a un minimale principio di solidarietà e buona fede, il responsabile della redazione (Mario Zaccaria, ndr) con lettera del 5 ottobre disponeva di collocare d’ufficio in malattia l’appellante, richiedendogli nel contempo la presentazione di certificati attestanti gli orari delle visite e le attività mediche alle quali si sarebbe sottoposto. Una volta acquisita la documentazione, l’Ansa ha affermato di essere venuta a conoscenza che in quegli stessi giorni il ricorrente aveva svolto funzione di commissario in un concorso di ricercatore universitario presso l’università di Roma La Sapienza. Sulla base di questi elementi veniva quindi avviato procedimento disciplinare con nota Ansa dell’aprile 2003. Successivamente, con nota Ansa del 20 maggio 2003 veniva |

Pierluigi Magnaschi, Stefano Russo e Maria Carmela Spadaro
|
altresì contestato all’appellante il rapporto di lavoro con l’università di Napoli, in qualità di ricercatore a tempo definito. Esauritesi le fasi in contraddittorio, il procedimento disciplinare poneva capo alla sanzione dell’ammonizione scritta”.
Contro l’ammonizione |
|
Dente ha presentato ricorso alla magistratura, ma il 4 maggio 2005 il giudice del lavoro del tribunale di Napoli Roberto Pellecchia lo ha respinto. Diverso l’esito del secondo grado. Il 18 giugno scorso la corte d’appello lavoro (giudice relatore Carla Musella) ha accolto le tesi del giornalista, annullando la sanzione disciplinare e condannando l'Ansa al pagamento delle spese. Per conoscere le motivazioni bisognerà attendere il deposito della sentenza. |
 |
|