Troppo recupero

Il Napoli di Walter Mazzarri è allo stremo, al lumicino, alla canna del gas. Dopo un avvio di campionato strepitoso e una Champions memorabile i giocatori sembrano adesso stanchi, demotivati. Forse dice bene Aurelio De Laurentiis che, da navigato torrese e uomo di spettacolo, a domanda risponde: A questa squadra manca cazzimma (e fa ricordare un leggendario Antonio Sibilia, presidente dell’Avellino, che a quanti gli facevano notare come tra gli irpini si sentisse l’assenza di amalgama rispose: E noi ce lo compriamo per l’anno prossimo).
Napoli dunque in crisi profonda. E bene fa il Corriere del Mezzogiorno che dedica l’apertura dello Sport di venerdì 13 aprile a un approfondito esame della situazione, con un servizio di Felice Naddeo e una riflessione accurata del transfuga dal Roma Raffaele Auriemma (“Nesta e Seedorf rispettivamente entrambi 36enni”), con un impietoso titolo a tutta pagina: Napoli bollito. A questa inchiesta lavorano sodo i redattori dello Sport che, in attesa del ritorno a giugno di Monica Scozzafava, si fanno forse supportare dai colleghi del settore Economia, più esperti in numeri e percentuali.
In apertura vengono concentrate in una tabella le ragioni di un tracollo: minuti giocati in campionato, Champions e Coppa Italia dai singoli calciatori. Dietro i numeri, freddi e asettici, ci sono le storie: basta saperle leggere. E così scopriamo ad esempio che Morgan De Sanctis ha fatto 30 partite di campionato per complessivi 2848 minuti (comprensivi dei recuperi), Gokhan Inler 29 partite e 2180 minuti giocati, Miguel Angel Britos 8 partite e 543 minuti, Edinson Cavani 29 partite e 2529 minuti.
I numeri bisogna saper leggerli: ora capiamo il perché di una Champions entusiasmante e sfortunata. Infatti De Sanctis ha giocato, stando alla seconda tabella, tutte le otto partite in trance agonistica per complessivi 2848 minuti, più o meno 47 ore (avrà deviato in angolo anche la moglie), Inler otto partite e 2180 minuti giocati (le sue otto partite sono durate 22 ore). Uno si chiede: non sarà che gli arbitri internazionali danno troppo recupero? Cavani, poi, per fare le otto partite di Champions ha corso e dribblato per più di 28 ore: avrà scartato e fatto tunnel anche al guardiano notturno del parco dove abita. O sarà forse che nella tabella Champions sono stati riportati i minuti giocati in campionato? Come spiegare altrimenti i 543 minuti di Britos che non è mai sceso in campo? Avrà marcato a uomo l’amministratore del palazzo o l’addetto alla lettura del gas. E il povero Antonio Rosati, portiere di riserva che non ha disputato neanche una gara in Champions collezionando tuttavia 90 minuti? Avrà smistato la posta  in portineria.

Ruy Vaz
Corriere del Mezzogiorno del 13 aprile
 

Raffaele Auriemma

Alessandro Nesta
Clarence Seedorf
Monica Scozzafava
Gokhan Inler
Miguel Angel Britos
Antonio Rosati