|
 |
Referendum Repubblica:
ok ai 'prepensionamenti' |
 |
IL 16 E 17 dicembre i giornalisti di Repubblica hanno votato per decidere come superare la situazione difficile che vive il giornale. La trattativa tra i dirigenti dell'azienda e il cdr è partita a settembre e sono state individuate due opzioni da sottoporre con referendum consultivo ai giornalisti: spedire in pensione anticipata 59 redattori (inizialmente 81) da selezionare tra chi ha già compiuto 60 anni o li compie nell’arco dello stato di crisi biennale, con decorrenza da definire; far partire i contratti di solidarietà con decurtazione per tutti del 15 per certo dell'orario di lavoro e dello stipendio per un biennio.
La sera del 17 la commissione elettorale, presieduta da Silvia Fumarola, ha |
reso noto l’esito della consultazione: hanno votato 415 giornalisti, su un organico di 452 unità (compresi i periodici e l'on line), con quattro schede nulle e dieci bianche; per i prepensionamenti hanno votato in 219, mentre i sostenitori della solidarietà sono stati 182. |

Stefano Costantini e Giustino Fabrizio |
|
La decisione di optare per la seconda, significativa amputazione dell’organico nell’arco di pochi anni ha destato molte perplessità e critiche virulente. In particolare hanno rilasciato dichiarazioni immediate l’ex presidente dell’Ordine della Lombardia Franco Abruzzo e il giornalista di Repubblica ed esponente della corrente sindacale Puntoeacapo Carlo Chianura.
Toccherà ora al comitato di redazione (Marino Bisso, Roberto Fuccillo della sede di Napoli, Lucio Luca, Angelo Lupoli, Massimo Pisa della redazione di Milano) incontrare i dirigenti dell’azienda per definire un accordo da sottoporre al voto dei giornalisti per l’approvazione definitiva.
Vediamo ora l’orientamento delle varie redazioni: a Roma ha prevalso la solidarietà con 130 a 89; scelta opposta a Milano con 68 a favore dei prepensionamenti contro 13. A favore della solidarietà si sono schierate Torino (10 a 6), Bologna (11 a 3) e Palermo (6 a 5); per i prepensionamenti invece Genova (9 a 7), Firenze (11 a 4), Bari (13 a 0) e Napoli (15 a 1).
Secco il risultato di Bari, edizione guidata dal cinquantatreenne Stefano Costantini; secco il risultato di Napoli, redazione diretta dal sessantenne Giustino Fabrizio. E l’età di Fabrizio offre una delle chiavi di lettura del voto:
|

Giantomaso De Matteis, Giovanni Marino e Francesco Rasulo
|
è stato un plebiscito contro chi guida da quasi dieci anni con distacco e, a volte, con sciatteria la redazione, una esecuzione pubblica del capo. Un plebiscito sorprendente perché uno soltanto ha votato per la solidarietà, magari lo stesso Fabrizio, ma hanno optato per i |
|
prepensionamenti, con una unica eccezione, il vicario Ottavio Ragone, che coltiva sogni di eredità, i deskisti Giantomaso De Matteis, Giovanni Marino, Francesco Rasulo, Edoardo Scotti e il contratto a termine Antonio Di Costanzo.
Chiudiamo con i giornalisti toccati dai prepensionamenti. A parte Fabrizio, ci sono Eduardo Scotti che nell’aprile del 2015 compirà sessanta anni, e Antonio Tricomi, che i sessanta li raggiunge nel novembre del prossimo anno, ma quasi certamente verrà escluso dal pacchetto tagli perché ha pochi contributi. C'è infine Roberto Fuccillo che nel 2015 arriva a cinquantotto anni e i cinquattottenni andranno in pensione soltanto se lo chiedono. |
 |
|