Dal primo aprile torna
in edicola L'Indipendente
È ANNUNCIATO PER il primo aprile il ritorno in edicola del quotidiano L'Indipendente, fondato da Ricardo Franco Levi nel novembre del 1991. Levi puntava a farne una sorta di Herald Tribune italiano, ma il giornale va quasi subito in coma; dà segnali di ripresa quando, nell'autunno del 1992, il bastone del comando viene affidato a Vittorio Feltri, che realizza, secondo la definizione di Giorgio Bocca, un "Libération dei ceti emergenti lombardi, piccola borghesia delle imprese e dei commerci" ed è tra i primissimi giornali a dare voce alla Lega di Umberto Bossi, ma anche questa seconda fase non dura a lungo.
Dopo altre vicende e un lungo sonno, la testata è stata rilevata dal deputato Italo Bocchino, vice coordinatore di Alleanza nazionale e patron del Roma,
con le Edizioni de L'Indipendente, una srl che vedrà ora lievitare i contributi pubblici che già incassa come editore del Cronache del Mezzogiorno, il quotidiano salernitano diretto da Tommaso D'Angelo.
Nella nuova versione L'Indipendente si ispira

Italo Bocchino, Luciano Lanna e Filippo Rossi
alla formula inventata da Giuliano Ferrara con il Foglio e punta a essere, sul versante Polo, il contraltare del Riformista, diretto da Antonio Polito: quattro pagine formato 58x35 (più o meno le misure di Libero), grafica curata da Piergiorgio Maoloni, sei uscite alla settimana, dal martedì alla domenica, costo un euro, una distribuzione che copre l'intero territorio nazionale, mentre la raccolta pubblicitaria è affidata alla Manzoni.
"La domenica - annuncia Francesco Ruscigno, 'napoletano' di Aversa, quarantaquattro anni, commercialista e amministratore unico delle Edizioni de L'Indipendente - usciremo in abbinamento 'aperto' con il Giornale a 1,50 euro; la domenica d'esordio, il 4 aprile, L'Indipendente, con una tiratura straordinaria di oltre 200mila copie, verrà regalato a tutti i lettori del Giornale. Nella fase di avvio tireremo 50mila copie per poi fare il punto dopo i primi venti giorni e tararci sulla richiesta delle edicole. Per la campagna di lancio abbiamo previsto manifesti sei x tre, spot televisivi e radiofonici e inserzioni sui quotidiani. Comunque, grazie a una politica di costi controllati, abbiamo il break even a un livello abbordabile: 3200 copie".
Con il direttore Giordano Bruno Guerri e il vice Luciano Lanna, nella sede romana di corso Vittorio Emanuele II, sede della società che edita il Roma, lavorano sei redattori: il grafico Mario Accongiagioco, Giancristiano Desiderio, Errico Novi, figlio del senatore di Forza Italia Emiddio, Francesco Pacifico, Riccardo Paradisi e Susanna Turco.
Il mercato dei quotidiani sul fronte centro-destra appare già abbastanza affollato, ma nella redazione capitolina di corso Vittorio Emanuele sono convinti che ci sono spazi per una nuova avventura. "Siamo anticentristi convinti e guardiamo a un'area di centro destra autenticamente riformista", chiarisce Luciano Lanna, romano di Valmontone, quarantatre anni, da undici professionista, che ha mosso i primi passi al Secolo d'Italia, diretto da Giano Accame, e diventa praticante a Napoli, al Roma di Pasquale Casillo, diretto

Tommaso D'Angelo, Piergiorgio Maoloni e Emiddio Novi
da Domenico Mennitti, che lo assume alla Cultura; nel '95 lavora all'Italia Settimanale, prima redattore capo, poi direttore responsabile con Angelo Buttafuoco direttore politico; nel '97 è redattore capo del bimestrale Ideazione, diretto da Mennitti. Con il

giornalista Filippo Rossi, Lanna è autore del volume 'Fascisti immaginari', edito nel 2003 da Vallecchi. "Sul versante centro destra - continua Lanna - c'è una vasta platea che non si riconosce nel Foglio, quotidiano troppo snob, in Libero, nel Giornale, nel Secolo d'Italia e ripiega quindi sul Corriere della sera; noi dobbiamo costituire un'alternativa accettabile". E per delineare un'identikit del nuovo Indipendente il vice direttore snocciola un po' di slogan:" Sarà un quotidiano con meno politica e più costume e società, più cultura e fenomeni e meno accademia, meno cronaca e più retroscena e approfondimenti, meno rassegne e più scenari".