Il 10 febbraio il Cormezz apre il Primo Piano di pagina 3 con un servizio sul Forum delle Culture. C’è un titolo: Iervolino “Prodi ci ha fatto più male di Berlusconi” e una foto-poster del sindaco in giacca rosa corallo.
La dichiarazione di Rosa Iervolino non è una notizia (sarebbe stato uno scoop se avesse affermato il contrario, come la storia dell’uomo che morde il cane). Neanche il vezzoso colore della giacca è un notizione. Né il civettuolo foulard. Sotto il poster c’è un virgolettato corpo 40 in cui la sindaca (questo sì che è un vezzo, del direttore Marco Demarco) dichiara: “Da Tremonti vorrei sapere la cifra precisa da stanziare. La mettesse per iscritto”.
Si, la vita è fatta anche di vezzi, lazzi e svolazzi. A noi, che volete, quel “mettesse” fa venire la congiuntivite. Nell’articolo, firmato Pa. Cu. ( probabilmente l’ottimo Paolo Cuozzo) Iervolino, tra le altre cose, afferma: “ Dobbiamo parlarci chiaro e più che domandare a Giro mi interesserebbe chiedere a Giulio Tremonti: e invece di parlare di fondi in generale ci faccia sapere la somma esatta, lo metta per iscritto”. Intanto vorremmo sapere chi è questo Giro che tiene le mani in pasta nella faccenda del Forum: sarà forse un Ciro (a Napoli chiamato affettuosamente Giruzzo). O forse la sindaca intendeva dire che non vuole “domandare in giro”, o forse Cuozzo sogna di fare l’inviato al Giro d’Italia e si è fatto destabilizzare dalla giacca di Rosetta (il vincitore invece della maglia rosa potrebbe mettere una giacca come quella della fotona).
Ma torniamo alla congiuntivite che affligge i residenti di via San Nicola alla Dogana.
I primi segnali dell’insorgere di un’infezione virale sono stati registrati quest'inverno quando Simona Brandolini fa dire alla piacentina Milena Gabanelli, nel tipico slang della Bassa padana, “si togliessero i rifiuti e non si buttassero i soldi”. Non essendo arrivata una rettifica dalla conduttrice di Report (in ossequio al principio del silenzio assenso) ora vanno alla carica i deskisti (di solito alle pagine del primo piano lavorano Roberto Russo e Antonio Scolamiero).
Nell’articolo di Cuozzo la sindaca si esprime in un italiano comprensibile e condivisibile anche a Busto Arsizio, mentre nel virgolettato corpo 40 gli addetti al desk optano per un linguaggio più comprensibile anche per tutti gli sfrantummati resi celebri da un’invettiva prenatalizia di Rosetta. La sindaca, una di noi. Una come tutti noi. Resta solo il mistero irrisolto di questo Ciruzzo che gioca col destino culturale della città.
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