Avercela, un po’ dell’abilità della buonanima del professor Ernesto Bignami. Lui sì che sarebbe stato capace di offrirci un sunto esaustivo della pagina 9 del Roma di domenica 14 marzo. Una paginata intera, un’intervista (“Il degrado utile ai nostri politici”) in cui si vola, come da fiore in fiore, su tutti gli argomenti dello scibile umano: la storia, la religione, la politica, l’economia, la sociologia, il costume, i Grandi Personaggi. Però mancano le previsioni del tempo e il pronostico del posticipo serale del campionato su Sky.
Il vate della domenica è l’imprenditore Lino Ferrara, organizzatore del Nauticsud. Il ruolo della levatrice tocca a Andrea Manzi, vicedirettore del Roma, che con raffinata maieutica e sottili dialoghi riesce a far emergere dall’intervista autentiche perle.
Chissà perché ci sono venuti in mente i pensionati seduti in panchina, quando uno di loro ad un certo punto sbotta: Ma qua nessuno prende provvedimenti.
Veniamo al sunto, purtroppo incompleto, diviso per argomenti.
Garantismo: “Non mi sembra giusto che un avviso di garanzia possa impedire l’elezione di un candidato” “Sono contrario al diritto di voto garantito a tutti”. L’invidia per l’efficientismo del Nord: “Alcuni napoletani si sono venduti per molto poco. Qui ci sono profittatori da quattro soldi, non da crac Parmalat”.
Il senso di appartenenza: “Le provocazioni devono essere forti: Napoli avrebbe bisogno di due eruzioni. Una per distruggere città e abitanti, la seconda per far fuori i parenti venuti ad aiutarli”.
Il socialismo dal volto umano: “La difesa strumentale degli immigrati non ha nulla a che vedere con gli ideali cristiani e il socialismo umanitario” “Sono di sinistra, mi sento legato ai principi di solidarietà, alla tutela di chi ha bisogno” “Gli extracomunitari fanno quel che vogliono, i ristoratori mettono un tavolino fuori e prendono la multa”.
Le elezioni: “Il candidato-tipo è uno che non sa fare niente, ma è attratto dall’auto, dall’autista e dal cellulare gratis”.
Il manager: “La nautica da diporto? Valore produttivo, non simbolo del lusso. La lotta all’evasione fiscale parte sempre dai proprietari di barche. Ma sono proprio loro che ad ogni pieno di carburante versano il 50% di accise.”
Galleggiare: “La barca non è legata al lusso, ma alla cultura della libertà, al bisogno di sentirsi
galleggiare”. Ecco, era questo passaggio che ci sfuggiva e non ci ha fatto comprare uno yacht: la necessità di sentirsi un corpo galleggiante.
Purtroppo sta per tacere l’oracolo.”Silvio Berlusconi ha un posto nella Treccani, perciò anticiperò la chiusura del Nauticsud per lasciargli spazio per la manifestazione del 18 marzo. Lui ha scritto una pagina di storia. Come Cesare e Napoleone”.
E Macario, e Tina Pica? E l’indimenticabile Ciro Ferrara? |