PER DICIASSETTE anni Marco Mattiello, salernitano di Nocera Inferiore, quarantanove anni, da diciassette pubblicista, ha scritto per il quotidiano di Salerno la Città uno, due, tre pezzi al giorno seguendo le tante squadre di calcio dell’Agro nocerino sarnese, con una produzione di diverse migliaia di articoli. Nei primi giorni dello scorso gennaio Domenico Galasso, consigliere delegato dei quotidiani Finegil il Centro di Pescara e la Città del Gruppo L’Espresso, gli ha fatto firmare, come del resto a tutti i collaboratori, un nuovo contratto. Poi c'è il silenzio rotto soltanto dalle ripetute sollecitazioni di Mattiello per riprendere a scrivere indirizzate al direttore Enzo D’Antona, |
precisando che in ogni caso non dovrà firmare gli articoli e assicurando che il direttore è d’accordo su questa soluzione. Una proposta per la quale è davvero difficile trovare un aggettivo adeguato.
Dopo oltre nove mesi di silenzi Mattiello ha ora deciso che la misura è colma e ha incaricato l’avvocato Alfonso Esposito, lavorista di Nocera Superiore, di indirizzare alla Finegil e, per conoscenza, al consigliere della divisione Centro-sud Galasso e al direttore D’Antona una lettera per chiedere spiegazioni sul suo mancato utilizzo nonostante il contratto firmato a gennaio. Nella missiva inviata il 16 ottobre si ricorda anche la singolare proposta firmata a marzo da Delle Cave e si danno trenta giorni per rispondere.
Con coerenza i ‘Finegil’ muti erano stati e muti sono rimasti in attesa di vedere, dato che i trenta giorni sono passati, le prossime mosse di Mattiello che rivendica differenze retributive per diciassette anni di lavoro, copertura previdenziale e danno morale per avergli in questi mesi impedito di scrivere. |